Silvio Berlusconi “ha rischiato di morire” dopo un malore che lo ha colpito tra sabato e domenica, prima del voto alle amministrative. Per questo, entro la metà della prossima settimana, sarà sottoposto a un intervento al cuore per la “sostituzione della valvola aortica”. Lo annuncia il medico personale dell’ex premier, Alberto Zangrillo, durante una conferenza stampa all’ospedale San Raffaele di Milano, dove il leader di Forza Italia è ricoverato da martedì 7 giugno in seguito a uno scompenso cardiaco. “E’ arrivato in ospedale in condizioni molto severe, ha rischiato la vita, ha rischiato di morire“, dice il medico che sconsiglia a Berlusconi di continuare con la politica. “Chissà se ha voglia di tornare a fare il leader? Io lo sconsiglio ma lui tra un mese può fare quello che vuole quindi nella riabilitazione deve rioccuparsi di rimettere in equilibrio le funzioni vitali”. Le condizioni di salute del Cavaliere risultano dunque più serie di quanto riferito al momento del ricovero da Forza Italia che aveva escluso un malore e aveva parlato di semplici accertamenti. Già ieri sera, però, intervistato da Lilli Gruber a Otto e Mezzo, il premier Matteo Renzi si era lasciato sfuggire una frase che aveva sollevato alcuni dubbi sul reale stato fisico di Berlusconi: “Ho parlato proprio con Fedele Confalonieri che mi ha confermato il dato che il Cav è fuori pericolo”.
“Gli accertamenti proseguiti fino a oggi ci hanno consentito di identificare in modo esatto e certo la patologia della valvola aortica del presidente Berlusconi che si chiama insufficienza aortica“, dice Zangrillo, che sottolinea: “Sivlio Berlusconi è affetto da una insufficienza aortica di grado severa. Cosa si fa quando si trova? Si deve capire come correggerla. In questo caso c’è un unico modo: la sostituzione della valvola aortica. La sostituzione è un intervento di cardiochirurgia convenzionale che comporta la circolazione extracorporea e la visione diretta del del cuore”, aggiunge. L’intervento durerà circa quattro ore. Subito dopo “è previsto che Silvio Berlusconi alloggi in terapia intensiva, dove stazionerà per uno o due giorni. Quindi potrà essere ricoverato in un normale piano di degenza”, dove sarà monitorato. “Dopo – aggiunge – inizierà un periodo di riabilitazione che potrà riconsegnarci un uomo che dal punto di vista della vitalità, in tutte le sue caratteristiche, sarà meglio di prima”. Il recupero “durerà un mese”, assicura il medico dell’ex premier.
“Quando si parla di severità siamo legati a dare una conseguenza temporale. Il tasso di mortalità per la patologia senza intervento è il 10% entro l’anno per cui è uno dei motivi che ci impone di seguire questa strategia”, specifica Zangrillio, mentre il rischio di mortalità dell’operazione alla quale si sottoporrà Berlusconi “è intorno al 2%, facciamo finta di non tener conto che lo facciamo qua. Capite che in questo Paese alla fine si fa una sintesi percentuale che deve tener conto che ci sono anche non eccellenze”. “Per me che faccio questo mestiere anche il 2% di rischio mi dà fastidio ma quando si fanno statistiche si tiene conto che non tutti i pazienti sono allo stesso modo. Gioca come parametro l’età che però è relativa perché ci sono anziani sani mentre giovani adulti con patologie ad organi vitali che possono aumentare il rischio, in questo caso specifico non ci sono copatologie”, dice il medico.
La notizia dell’operazione al cuore Silvio Berlusconi “l’ha presa all’inizio non volendoci credere, un incidente di percorso abbastanza sgradevole. Poi l’ha presa con grande coraggio e determinazione. E’ un uomo che, esaurita la frase che è assolutamente necessaria di metabolizzazione del problema, non ha avuto il minimo dubbio e si è affidato in modo pieno alla nostra responsabilità”. Il medico ricorda che “l’episodio di scompenso cardiaco si è verificato in modo evidente nella notte tra sabato e domenica. Era qualche giorno che il presidente appariva stanco ma, da uomo che non si risparmia, ha voluto prima esercitare il diritto-dovere del voto“.
Berlusconi a settembre compirà 80 anni ed è seguito costantemente da Zangrillo, che oltre ad essere da tempo il suo medico di fiducia è anche direttore dell’Anestesia e Rianimazione del San Raffaele, dove negli ultimi 10 anni il Cavaliere è stato ricoverato diverse volte. Tra gli interventi a cui si è sottoposto in passato c’è quello del maggio 1997, quando è stato operato per un tumore alla prostata. Nel novembre 2006 ad Anversa ha subito l’asportazione di un frammento del menisco del ginocchio destro; alcune settimane dopo è stato ricoverato in seguito a un malore durante un comizio. A dicembre dello stesso anno, a Cleveland (Usa) gli è stato impiantato un pacemaker al cuore. Nell’ottobre 2010 è stato operato per una tendinite alla mano sinistra; nel marzo 2011 ha avuto un intervento chirurgico programmato per riparare i danni alla mascella causati da un’aggressione avvenuta nel 2009. Nel 2013 ha un nuovo ricovero per una patologia oculare chiamata uveite; nell’aprile 2014 è stato costretto a un ulteriore ricovero per una dolorosa infiammazione al ginocchio sinistro. Nel novembre 2014 è stato ricoverato per una ricaduta dell’uveite, mentre nel dicembre 2015 è avvenuta la sostituzione programmata del pacemaker. L’ultimo ricovero prima di quello attuale risale al marzo 2016, con un intervento programmato per curare una cataratta all’occhio destro.