A un anno dall’entrata in vigore del Jobs Act l’AGI, Associazione Avvocati Giuslavoristi Italiani, cerca di fare un primo bilancio durante il convegno nazionale che si tiene a Perugia. “Il Jobs Act ha creato due categorie di lavoratori” spiega Marina Capponi, Presidente del comitato Scientifico AGI, “quelli assunti prima dell’entrata in vigore della riforma e quelli dopo” dice. Tra le differenze più eclatanti ci sono per esempio che “con l’entrata della riforma c’è una maggior facilità nei licenziamenti e la difficoltà a ottenere risarcimenti economici adeguati anche nel caso di licenziamento illegittimo” conclude la Presidente. Netto anche il giudizio della vice-presidente AGI Nazionale, Aurora Notarianni, sulla riforma del lavoro: “Si è complicata la vita e il futuro è sempre più incerto”. L’Avvocato aggiunge che “è rimasta una grande complessità nell’accesso al lavoro, chi perde lavoro non ha facilità di ricollocazione, c’è maggiore difficoltà nella tutela dopo il licenziamento e una differenza tra lavoratori pubblici e privati”. “Il governo è in ritardo e inadempiente con l’Ue – continua – con salario minimo, reddito di cittadinanza e sulla contrattazione”