Il segretario di Scelta civica ribadisce la richiesta di un passo indietro. Non per il servizio di Report ma alla luce delle "parole francamente discutibili di un mese fa, quando Vegas disse che i prospetti da un lato erano perfettamente in grado di informare sui rischi ma al tempo stesso erano troppo lunghi e complicati per poter essere compresi". Nessun commento da Padoan
“Ormai si è determinata una perdita di credibilità del presidente, non dell’istituzione, a seguito delle dichiarazioni dello stesso Vegas”. Così il viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, intervistato dal Corriere della Sera, ribadisce la posizione espressa ad Agorà: il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, farebbe bene a dimettersi.
“Non andandosene danneggia l’istituzione”, aveva detto giovedì il segretario di Scelta civica, che già il 10 maggio aveva contestato l‘autodifesa dell’ex braccio destro di Giulio Tremonti sulla mancata vigilanza sulla vendita delle obbligazioni subordinate a risparmiatori inconsapevoli dei rischi. “Non tiri troppo la corda con autoassoluzioni e affermazioni buone per far imbestialire anche le persone ragionevoli“, era stato il suo commento.
Ora, dopo che Report ha dedicato un lungo servizio all’eliminazione degli scenari probabilistici dai prospetti degli strumenti finanziari, il vice di Padoan torna all’attacco. “Non mi riferisco alla polemica di questi giorni con la trasmissione Report, ma alle parole francamente discutibili di un mese fa, quando Vegas disse che i prospetti da un lato erano perfettamente in grado di informare i risparmiatori sui rischi ma al tempo stesso erano troppo lunghi e complicati per poter essere adeguatamente compresi”. “È passato un mese e a questo punto la situazione può solo peggiorare. Per questo – ribadisce – mi aspetto un passo indietro del presidente Vegas”.
L’authority responsabile della tutela del mercato dovrebbe “contribuire affinché ci siano prospetti adeguati non in astratto rispetto alle informazioni tecniche da dare, ma in concreto rispetto ai destinatari degli stessi prospetti. La Consob, inoltre, dovrebbe ragionare insieme al governo e alle altre autorità di vigilanza su un più efficace sistema di tutela dei risparmiatori. Per esempio, rendendo il sistema dei controlli più organico e sistematico e con una prevalenza delle verifiche ispettive, mentre oggi dominano i controlli burocratici”.
Nessun commento dal ministro Pier Carlo Padoan, che giovedì si è limitato a confermare “massimo rispetto per le autorità indipendenti”.