Condannato a nove mesi in primo grado per abuso d’ufficio. Melchiorre Fidelbo, ginecologo siciliano e marito della senatrice del Pd Anna Finocchiaro, eletto nell’aprile scorso nel direttivo dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), è stato riconosciuto colpevole di abuso d’ufficio dai giudici della terza sezione penale di Catania per l’appalto sul servizio di informatizzazione dell’ospedale di Giarre, insieme all’ex dirigente dell’azienda sanitaria provinciale Giuseppe Calaciura. Per entrambi, assolti invece dall’accusa di truffa ai danni dello Stato, è stata disposta la sospensione della pena. Fidelbo era finito sotto inchiesta per l’affidamento dell’appalto del presidio ospedaliero di Giarre, del valore complessivo di 1,7 milioni di euro, alla società Solsamb srl (di cui era amministratore e socio al 50 per cento) “senza previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna”.
Sul banco degli imputati erano finiti anche gli ex manager dell’Asp di Catania Giovanni Puglisi e Antonio Scavone – ora senatore autonomista di area verdiniana – mandati assolti dalle accuse di abuso d’ufficio e truffa. La vicenda dell’informatizzazione di Giarre, ricostruita dagli inquirenti, comincia nel 2007 quando il consorzio Sanità Digitale, il cui socio di maggioranza era la Solsamb di Fidelbo, presenta il suo progetto per il nuovo ospedale catanese. In quei mesi Fidelbo viene nominato nella sottocommissione regionale impegnata nella redazione del piano sanitario regionale per il triennio 2007-2009. Il costo del progetto di informatizzazione nel frattempo cambia con le modifiche introdotte dalla nuova giunta di Raffaele Lombardo, e il prezzo lievita da 1,2 a 1,7 milioni di euro. La convenzione tra la Solsamb e l’Asp di Catania viene quindi siglata nel luglio del 2010, e l’ospedale inaugurato alcuni mesi dopo alla presenza dell’ex ministro della Salute Livia Turco, dell’assessore regionale Massimo Russo, dell’allora capogruppo del Pd Anna Finocchiaro e del marito e amministratore della Solsamb, Melchiorre Fidelbo.
Nell’aprile scorso – come raccontato da ilfattoquotidiano.it – Fidelbo è stato nominato nel consiglio direttivo dell’Airtum, l’associazione che riunisce i registri tumori territoriali nonostante fosse imputato nel processo catanese per abuso d’ufficio e truffa. Priva di codice etico, l’associazione degli epidemiologi a cui diversi progetti di legge vorrebbero affidare un ruolo cruciale nell’alimentazione, gestione, aggiornamento e controllo di qualità dei dati epidemiologici nazionali, non si è mai dotata di una carta che regoli le incompatibilità di soci e dirigenti. Della situazione giudiziaria del dottor Fidelbo “non abbiamo parlato – spiega la presidente dell’Airtum, Lucia Mangone – Abbiamo dato mandato a un gruppo di persone di costituire un codice etico, ma per darci delle regole per le nuove elezioni: mi sembra scorretto affrontare problemi di candidabilità una volta che una persona è eletta”.
Ma tra i medici soci dell’Airtum cresce il malcontento, e alcuni si stanno organizzando per far sottoscrivere un documento che chieda alla presidenza una presa di posizione formale e le dimissioni del consigliere Fidelbo. Raggiunto al telefono da ilfattoquotidiano.it, Fidelbo spiega che resterà al suo posto nel Registro Tumori nonostante la condanna in primo grado: “Lo statuto dell’associazione non lo prevede, quindi non ritengo di fare un passo indietro. Dopo che ci sarà la sentenza definitiva, se sarò condannato”.