“Forte e chiara è l’indicazione di votare Chiara”. L’endorsement, che mette in imbarazzo la candidata sindaco a Torino del M5s Chiara Appendino, arriva dall’europarlamentare Mario Borghezio. Lo stato maggiore di via Bellerio si è mobilitato in forze per togliere voti al Pd nei ballottaggi del 19 giugno prossimo. A Torino la scelta tra Fassino, il “cattocomunista” per Borghezio, e la Appendino non è priva di contraddizioni. “Borghezio è un cittadino e può dire ciò che crede. Ha seimila preferenze? Sono voti dei cittadini e sceglieranno in base al programam che presentiamo”, afferma la candidata pentastellata che nei cinque anni passati da consigliera comunale, ha rappresentato la parte più progressista e sensibile ai diritti civili del duo formato con Vittorio Bertola in Sala Rossa. Ora la Appendino per battere il sindaco uscente dovrà raccogliere anche i voti della Lega (7-8%), un elettorato che seppur a livello nazionale può combaciare con quello del Movimento, a Torino non rappresenta il lavoro svolto da lei nella scorsa legislatura
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