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Elezioni Amministrative 2016 - 12 Giugno 2016
Bologna, dalla scuola agli sgomberi. Ecco come Merola si è alienato le simpatie della sinistra: “Traditi gli elettori storici”
Sono passati pochi giorni dal voto per le comunali che ha visto il sindaco uscente del Partito democratico, Virginio Merola, fermarsi sotto il 40 per cento. Con le telecamere del FattoTv abbiamo incontrato alcuni personaggi a sinistra del Pd, che si sono scontrati con Merola in questi cinque anni, per capire se lo strappo è definitivo, oppure se sono disposti a votarlo e allontanare così una possibile vittoria della candidata della Lega Nord, Lucia Borgonzoni. Ci sono i ragazzi di Atlantide, il collettivo lgbt sgomberato su ordine del sindaco a ottobre. In occasione di quello sgombero il sindaco licenziò il suo assessore alla cultura Alberto Ronchi (che stava dalla parte degli attivisti) affossando qualunque speranza di un’alleanza del Pd con le forze alla sua sinistra. Per gli attivisti al ballottaggio non ci sarà alcun voto a favore del sindaco uscente e della sua lista, considerata ormai un partito di destra. C’è l’attore Ivano Marescotti, animatore del referendum comunale con cui nel 2013 migliaia di cittadini dissero no al finanziamento alle scuole private. Un voto che non fu seguito dal sindaco nelle sue scelte amministrative, tanto che il finanziamento rimase: “Non voterò Merola neppure al secondo turno”, spiega l’artista. Marescotti si dice fondatore “pentito” del Pd: “Che cosa è il meno peggio? Se ci fosse stato un partito di estrema destra, che cosa avrebbe fatto sulla questione della scuola: avrebbe fatto lo stesso che ha fatto Merola”. Il sindaco stesso, intercettato durante una delle sue prime uscite di campagna elettorale, si dice sicuro che alla sua sinistra non potranno non trovare una differenza tra lui e la candidata della Lega. “Il Partito democratico ha tradito molte aspettative dei suoi elettori storici”, spiega però Federico Martelloni, candidato sindaco di Coalizione civica. La lista della sinistra alternativa al Pd ha preso quasi l’8 per cento alle urne. Una percentuale che a Merola (che nel 2011 prese il 50,5 per cento con l’appoggio di tutta la sinistra), sarebbe stata indispensabile per una vittoria al primo turno domenica scorsa. Anche Martelloni, che esclude un apparentamento, mette in guardia Merola e il suo partito: “Spetta al Pd motivare le persone al ballottaggio. Non basta suonare le sirene del rischio Lega Nord, ci vuole qualcosa di più” di David Marceddu e Giulia Zaccariello