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Consob, Calenda: “Sono stati fatti errori gravi, ha ragione la Gabanelli”. Che ha chiesto le dimissioni di Vegas

Il ministro si schiera con la giornalista, che aveva chiesto un passo indietro dell'ex braccio destro di Tremonti. I vertici della commissione hanno eliminato dai prospetti gli scenari probabilistici: così i risparmiatori non hanno potuto conoscere i rischi di investire nei bond delle quattro banche fallite. Lui si difende: "L'autorità è indipendente"

Carlo Calenda scarica Giuseppe VegasIl presidente della Consob è ancora al centro delle polemiche per la mancata vigilanza nelle emissioni dei bond delle quattro banche fallite e poi salvate dall’esecutivo. “Non sta al governo commentare l’operato di autorità indipendenti, ma degli errori gravi sono stati fatti. La Gabanelli ha ragione”. Così il ministro dello Sviluppo economico, uomo vicino al premier Matteo Renzi, parlando ai microfoni di Giovanni Minoli su Radio24 ha dato ragione alla giornalista di Report, che aveva chiesto le dimissioni del presidente Consob. Già parlamentare di Forza Italia e Popolo della Libertà, viceministro dell’Economia sotto il governo Berlusconi e braccio destro di Giulio Tremonti, Vegas ha rivendicato l’indipendenza dell’autorità rispetto alla politica e ha etichettato le accuse come infondate. Ha preso le sue difese Renato Schifani, presidente del Senato ai tempi dello stesso governo Berlusconi, mentre sono tornati all’attacco Milena Gabanelli, il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti e il Movimento 5 Stelle.

Come anticipato a dicembre dal Fatto Quotidiano e da ilfattoquotidiano.it e poi confermato da un documento pubblicato da Reporti vertici della commissione hanno deciso di eliminare dai prospetti gli scenari probabilistici, vale a dire l’indicazione sintetica delle probabilità di guadagnare o perdere su un titolo. In questo modo, i risparmiatori delle quattro banche fallite non sono stati avvertiti dei rischi che correvano investendo in obbligazioni subordinate.

La replica di Vegas: “Il governo fa pressioni politiche contro di me” – ”Prendo atto delle pressioni politiche esercitate nei miei confronti da alcuni esponenti di governo – è la replica di Vegas – sono sollecitazioni che prendono mosse da ricostruzioni mediatiche alle quali ho già replicato e ritengo di aver dimostrato l’infondatezza delle accuse”. Il diretto interessato, da parte sua, ricorda di presiedere “una autorità di vigilanza che il parlamento ha voluto indipendente fin dalla sua legge istitutiva del 1974. Il legislatore ad oggi ha fatto una scelta opposta rispetto a quella dello spoil system, il meccanismo che comporta l’azzeramento dei vertici amministrativi di pari passo con gli avvicendamenti politici e di governo”. E aggiunge che “Consob risponde pienamente del proprio operato come sempre avvenuto”, anche in sede giudiziaria.

Gabanelli controbatte: “Vegas ha tutelato poco i risparmiatori” – Ma Milena Gabanelli, chiamata direttamente in causa, rilancia: “Quella di Report non è una tesi ma è un fatto come sono numerosi i fatti raccontati raccontati dalla sottoscritta e da numeri colleghi in tutti questi anni”. E i fatti, secondo la giornalista, “documentano quanto Vegas abbia poco tutelato i risparmiatori, venendo meno quindi alla sua funzione primaria”. 

Zanetti: “Nel governo siamo in due a parlare degli errori di Consob” – La presa di posizione di Calenda ha ricevuto il plauso del viceministro dell’Economia Enrico Zanetti, che pochi giorni fa aveva caldeggiato un passo indietro di Vegas. “Bene il ministro Calenda su Consob – affermato il leader di Scelta civica – Adesso siamo in due, nel governo, a dire in modo esplicito che ci sono stati errori e goffe autoassoluzioni. Il punto è capire se basta o dobbiamo diventare tre, quattro o cinque. Non credo sarà un problema, ma sarebbe opportuno risparmiarlo all’istituzione”. Più neutrale, invece, il commento dell’altro viceministro all’Economia, Enrico Morando: “Abbiamo collaborato con l’autorità di vigilanza in modo leale e costruttivo. Dire di più significa che il governo si mette a fare un mestiere che non è suo”.

M5s: “Padoan ha il coraggio di difendere Vegas?”. Schifani: “E’ molto competente” – Al di là delle posizioni interne al governo, le parole di Calenda hanno suscitato reazioni diverse anche nell’arco parlamentare. “Ora anche il ministro Calenda si schiera contro Vegas – affermano i deputati Cinque Stelle – Il M5S da oltre due anni chiede le dimissioni del presidente Consob: fa piacere vedere come la linea di difesa del governo si stia sbriciolando. Padoan avrebbe oggi ancora il coraggio di difendere l’ex pupillo di Giulio Tremonti?”. A prendere le difese di Vegas, invece, è Renato Schifani, capogruppo di Area popolare al Senato: “Vorrei ricordare, anche se superfluo, la grande competenza del presidente Vegas il quale, prima di essere nominato al vertice della Consob, ha svolto importanti incarichi di governo come sottosegretario e poi come viceministro, seguendo in prima persona l’iter di decine di leggi Finanziarie. Un uomo delle Istituzioni la cui nomina fu annunciata nell’Aula della Camera tra applausi scroscianti di tutte le forze politiche, nessuna esclusa”. E sottolinea il ruolo delle autorità indipendenti, che “non possono essere oggetto di ingerenza da parte del governo”.

L’autoassoluzione sui bond rischiosi delle banche fallite – Nella recente relazione annuale al mercato, il presidente Consob ha assolto se stesso e la commissione dalla responsabilità di non aver vigilato sulla vendita di strumenti rischiosi a persone che non potevano capire che avrebbero potuto perdere tutto. “L’attività umana non è mai esente da rischi – si era giustificato Vegas – I poteri pubblici non possono eliminare ogni forma di rischio, ma devono renderlo ragionevole. Questo è il compito delle autorità di tutela del risparmio. Le donne e gli uomini che le guidano e vi lavorano possono, come ogni essere umano, commettere errori”. E nel dicembre 2015, in diretta tv a Ballarò, aveva scaricato il barile sulle autorità europee, a suo dire colpevoli di avere “bocciato più volte” lo strumento degli scenari probabilistici. Ma Bruxelles, pur non rendendoli obbligatori, non ne ha nemmeno mai vietato l’utilizzo.

Le altre bufere su Vegas: dall’operazione Unipol-FonSai all’indagine per abuso d’ufficio – Ma la vicenda degli scenari probabilistici è solo l’ultima bufera che si scatena attorno alla figura di Giuseppe Vegas. In merito alle quattro banche poste in risoluzione, la Consob così come la Banca d’Italia sarà chiamata a rispondere di omesso controllo in solido nelle numerose cause risarcitorie che associazioni e risparmiatori truffati stanno preparando. In passato, Vegas è stato accusato di aver influenzato il corso della partite finanziarie anziché svolgere il ruolo di arbitro imparziale nel caso dell’Opa Ei Towers-Mediaset sulla concorrente Rai Way e, in particolare, nella conquista di FondiariaSai da parte di Unipol. In questa occasione, Vegas spiegò all’amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel come modificare i termini dell’operazione per ottenere l’approvazione della commissione. E infine, il presidente Consob è indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio in relazione a presunte irregolarità nelle nomine disposte dall’autorità. Al centro delle indagini ci sono incarichi interni come quello dell’ex direttore generale Gaetano Caputi, poi sostituito da Angelo Apponi, l’ex capo della divisione emittenti che, secondo quanto emerso dalle carte della procura di Milano su un ramo dell’inchiesta su Unipol-Fonsai, intratteneva rapporti “privilegiati” con il controllato Mediobanca.