Mafie

Processioni con inchino ai boss, scandalizzarsi non basta

Sino a quando la chiesa scimmiotterà le istituzioni nella lotta alla mafia? Perché tanto scandalo per gli inchini delle statue dei santi, delle madonne o dei cristi, davanti le abitazioni dei peccatori pubblici? E’ di questo che stiamo parlando, di peccatori pubblici.
“Sono venuto per Servire e non per essere Servito (Gesù di Nazareth).

Gesù va a cena a casa di Matteo, allora peccatore pubblico per gli ebrei, con grande disappunto dei suoi discepoli. “…Forse la lampada si mette sotto il moggio?”. I cristiani dovrebbero essere fieri di portare la “Luce” dinanzi a quelle case e a quelle persone, e di contrapporre alle loro barbarie la mitezza e l’umiltà dei santi, della Madre di Cristo e di Gesù di Nazareth. Scandalizziamoci degli “inchini” che lo Stato compie quotidianamente a Brancaccio, dove non riesce ad assicurare alla giustizia “i soliti noti” che scorrazzano per le vie del quartiere cercando di intimidire, con azioni violente, chi ha raccolto il testimone del Beato Giuseppe Puglisi.

Scandalizziamoci dei silenzi di quei cristiani che, nelle messe domenicali e nelle feste comandate, affollano la Parrocchia di San Gaetano a Brancaccio, di quanti non hanno mai alzato la loro voce, neanche in maniera anonima, contro i responsabili che vandalizzano il Centro di Accoglienza Padre Nostro, fondato dal Beato Giuseppe Puglisi. Ogni qualvolta non riusciamo a dare testimonianza della fede che ci anima, allora sì che siamo di scandalo. In fin dei conti chi fa compiere quei gesti alle statue, crede di porsi come un puparo, ma non sa che egli è ancora pupo nelle mani della mafia.