“Pratiche commerciali aggressive“, dalla mancata restituzione di importi dovuti ai clienti agli interessi di mora applicate a bollette recapitate in ritardo. Con queste motivazioni, l’Antitrust ha sanzionato cinque big dell’energia: Acea ed Eni per 3,6 milioni, Enel Energia per 2,9 milioni, Enel Servizio elettrico per 2,6 milioni ed Edison per 1,7 milioni. In totale, il conto presentato è di 14,5 milioni di euro.
La prima pratica scorretta segnalata dall’Antitrust riguarda una gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi divergenti da quelli effettivi per carenze del processo di fatturazione o malfunzionamenti dei sistemi informatici. Contestata anche la mancata sospensione delle attività di riscossione nell’attesa di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva. Nel caso di conguagli di elevato importo, inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l’impatto della bolletta, senza informare gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi.
Una seconda pratica scorretta riguarda la mancata o ritardata restituzione di importi dovuti a vario titolo ai clienti finali. L’Autorità ha ritenuto, infatti, che le modalità adottate dai cinque operatori non hanno permesso ai consumatori di ricevere pienamente e tempestivamente quanto versato in eccesso per la fornitura di energia elettrica o di gas.
Per le due società del gruppo Enel, infine, è stata accertata una terza pratica scorretta, che consisteva nell’addebito degli interessi di mora per tardivo pagamento, anche in caso di bollette recapitate in ritardo o non recapitate e in presenza di un reclamo.
L’Antitrust, comunque, riconosce che “gli operatori hanno proposto modifiche alle procedure utilizzate finora nella gestione delle istanze e dei reclami da parte dei consumatori e anche per migliorare i processi di fatturazione” e quindi “le sanzioni sono state ridotte in misura proporzionale al grado di rilevanza ed effettiva implementazione di tali innovazioni”.
Ma l’Enel contesta le sanzioni, riservandosi di “tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune” e sostenendo che “la nostra condotta è aderente ai più elevati canoni della diligenza professionale e del tutto rispondente alla normativa di settore”. Soddisfatte invece le associazioni dei consumatori. Il Codacons parla di “vittoria” dei propri esposti e, certo del ricorso da parte delle aziende, assicura che difenderà le multe al Tar. “Ottima notizia”, commenta l’Unione nazionale consumatori, che chiede l’intervento del legislatore perché “le regole del mercato tutelato siano estese a quello libero”.