La concessione delle licenze sul diritto d’autore potrebbe presto essere sottoposta a una vera e propria rivoluzione. Se ne parla da anni, vuol dire che i tempi sono forse maturi? La riforma della gestione dei diritti d’autore, ergo il rinnovamento radicale della Siae, potrebbe finalmente favorire il mercato, il quale aprirebbe ad una sana e logica concorrenza. Inutile sottolineare che, se ciò avvenisse, i fruitori di musica, nonché gli autori stessi, ne guadagnerebbero; i secondi, inoltre, una volta liberato il mercato, potrebbero tutelare le proprie opere attraverso innumerevoli opportunità. Guardate che non stiamo parlando di fantascienza, eh? Conoscete l’Agcm? L’organo antitrust italiano (Autorità Garante Concorrenza e del Mercato), proprio in questi giorni, ha inviato ai poteri del nostro Stato – esecutivo e legislativo – una nota nella quale s’invita a ridimensionare il ruolo della Siae.

Come è noto, la Società Italiana degli Autori ed Editori, detiene, in pratica, il monopolio della gestione dei diritti d’autore sul territorio. Ciò si traduce nel fatto che l’opera musicale di un artista avviene obbligatoriamente attraverso di essa; ad essere esclusa, allo stato attuale delle cose, resta qualunque tipo di concorrenza. D’accordo, esistono già le licenze Creative Commons, restano però una goccia in mezzo al mare; in tempi di condivisione e libertà digitale, viene difficile credere che l’Italia faccia ancora riferimento all’articolo 180 della legge del 22 aprile 1941, n. 633 (Lda). Un editto che nomina per l’appunto Siae come unico organo a poter svolgere l’attività d’intermediario tra chi detiene i diritti e chi vuole farne uso.

E quindi, di cosa si sta ragionando? Siae agisce secondo una legge che tutela se stessa! Se non fosse che la Direttiva 2014/26/UE, alla quale si appella Agcm, risulti essere in netto contrasto ai principi dell’articolo 180. La direttiva in questione sancisce – per i titolari del diritto – il principio della libertà nello scegliere a chi affidare la garanzia delle proprie opere. Ma, se avete tempo e voglia, leggetevela. Fate attenzione, il parlamento italiano non è certo rimasto fermo; esiste, allo stato attuale delle cose, un disegno di legge presentato da Matteo Renzi. Anche questo dovrebbe essere letto, ammesso che riusciate a districarvi nei meandri infiniti del link. Il solito dj qualunque, regolarmente iscritto come autore e dj alla Siae, dopo aver aperto il disegno di legge, pare aver individuato una sola certezza: all’orizzonte, infatti, nessun intervento sembra essere previsto sui poteri della Siae. 

9 canzoni 9 … da bere 

Lato A

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