Il dato aumenta di 2,1 miliardi rispetto a marzo. Pitruzzella (Antitrust): "Pone limiti significativi alla possibilità di condurre politiche di crescita basate sullo stimolo fiscale". Brunetta (Forza Italia): "Con il governo Renzi è incrementato di 123 miliardi. C'è poco da festeggiare al no-Imu day"
Il debito pubblico italiano fa registrare un nuovo record storico ad aprile, aumentando di 2,1 miliardi rispetto a marzo. Secondo le tabelle della Banca d’Italia, il debito delle Amministrazioni pubbliche è salito a 2.230,8 miliardi, contro i 2.228,7 miliardi del mese precedente. Si tratta del secondo massimo storico consecutivo, dopo quello già toccato a marzo. Il dato è stato pubblicato mentre il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, presentava la sua relazione al Parlamento. “Il forte peso del debito pubblico – ha spiegato – pone limiti significativi alla possibilità di condurre politiche di crescita prevalentemente basate sullo stimolo fiscale. Questo limite sussiste indipendentemente dalle regole europee e dai loro margini di flessibilità”.
Ma l’aumento del debito ha prestato anche il fianco del governo agli attacchi dell’opposizione. “A febbraio 2014, quando ha cominciato a governare Renzi – fa notare Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera – il debito pubblico italiano ammontava a 2.107,6 miliardi di euro. Significa che con Renzi è aumentato di 123,20 miliardi in poco più di due anni. C’è poco da festeggiare con il No-Imu day domani. I numeri sbugiardano Renzi. E Padoan si deve dimettere”. Sulla stessa linea, il senatore forzista Andrea Mandelli, vice presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama: “Con questi numeri, celebrare la riduzione della pressione fiscale è completamente fuori dalla realtà. Perché se non si mette mano ad una seria spending review, se non la si smette con le manovre in deficit e non si pensa ad una crescita strutturale, è inevitabile che le tasse aumentino”.
Nel dettaglio, l’incremento del debito è stato inferiore al fabbisogno del mese (7,8 miliardi), grazie alla riduzione di 5,2 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro e all’effetto complessivo dell’emissione di titoli sopra la pari, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio dell’euro (0,5 miliardi), spiega Bankitalia. Il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 1,7 miliardi, quello delle amministrazioni locali è aumentato di 0,4 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Sale, infine, la quota del debito pubblico italiano in mano agli stranieri a marzo, che ammonta a 776 miliardi di euro, di cui 730 miliardi in titoli di Stato sul totale di 2.228 miliardi del debito pubblico di marzo. In percentuale sul totale passa così dal 33,6 di febbraio al 34,8%. Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari ad aprile a 28,9 miliardi, in calo rispetto ai 29,5 miliardi dello stesso mese del 2015. Nel primo quadrimestre del 2016 le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 118,5 miliardi, superiori di 3,3 miliardi (2,9%) rispetto a quelle relative allo stesso quadrimestre dell’anno precedente.