Nello scorso dicembre i carabinieri avevano fatto perquisizioni e sequestri nella chiesa in cui don Francesco Caramia prestava la sua opera, la San Giustino de Jacobis del rione Bozzano, notificandogli contestualmente una informazione di garanzia. Per difendersi ha nominato consulente di parte la criminologa Roberta Bruzzone
Un prete di Brindisi, Francesco Caramia, è stato arrestato con l’accusa di atti sessuali continuati e pluriaggravati ai danni di un bambino, compiuti fra il 2009 e il 2010. Nello scorso dicembre i carabinieri avevano fatto perquisizioni e sequestri nella chiesa in cui prestava la sua opera, la San Giustino de Jacobis del rione Bozzano, notificandogli contestualmente una informazione di garanzia. Una volta appreso di essere indagato, don Caramia si era dimesso dall’incarico. Di recente l’arcivescovo di Brindisi ha nominato un suo sostituto.
Le indagini sono partite dopo la denuncia di un pediatra nel luglio del 2015: il minorenne aveva raccontato al professionista di aver subito abusi e aveva riferito anche alcuni dettagli. Il 16 febbraio scorso si è svolto l’incidente probatorio nel quale è stata acquisita la testimonianza del ragazzino. La perizia disposta sulla vittima ha dimostrato la sua credibilità e la sua capacità di elaborare e riportare correttamente quanto accaduto. Di concerto col suo avvocato, il prelato ha nominato come consulente di parte la criminologa Roberta Bruzzone.
Sulla pagina Facebook del sacerdote, intanto, si moltiplicano i messaggi di sostegno dei suoi fedeli.
A gennaio, sempre a Brindisi, un altro prete era stato condannato a 3 anni e 8 mesi per abusi sessuali su due chierichetti di 14 anni che frequentavano la parrocchia di Santa Lucia. Era stato smascherato da un servizio della trasmissione Le Iene. Dal maggio 2015 si trovava agli arresti domiciliari in una comunità di recupero per religiosi.