Il passo indietro dell'esponente Cinquestelle dopo essere stato scelto dalla candidata a sindaco Anna Alba che domenica se la vedrà contro Gabriella Bruccoleri (Pd). Non è mai stato coinvolto in nessuna indagine: "Campagna diffamatoria, ma non voglio che l'eventuale vittoria venga macchiata da chiacchiere infamanti"
A quattro giorni dal ballottaggio fa un passo indietro per allontanare le polemiche da una possibile vittoria del Movimento 5 Stelle. Succede a Favara, dove Giuseppe Todaro ha deciso di rimettere l’incarico di assessore in pectore ai lavori pubblici nelle mani di Anna Alba, candidato sindaco dei pentastellati, che domenica sfiderà Gabriella Bruccoleri del Pd per la poltrona di primo cittadino del centro in provincia di Agrigento. Il motivo? Le accuse pubblicate da un sito, ilmoralizzatore.it, che indicano Todaro come il “cognato di Antonio Costa, accusato di aver favorito la latitanza del superboss Gerlandino Messina: il mafioso arrestato nel 2010, quando era tra i 30 latitanti più ricercati al mondo”.
“La vicenda – si legge sempre sul sito – meriterebbe, a nostro modesto avviso dei chiarimenti. Nessuno vuole far passare il messaggio che qualcuno possa essere mafioso perché ha delle parentele scomode, grazie a Dio il nostro ordinamento non prevede il reato di parentela”. Nonostante tutto, però, Todaro – che non è mai stato coinvolto in alcun tipo d’indagine – preferito fare un passo indietro. “Ho già rimesso il mandato nelle mani di Anna Alba, candidato sindaco di Favara del M5S, e sono pronto a farmi da parte qualora venisse eletta. Sono sconcertato dalla campagna diffamatoria avviata nei miei confronti e nei confronti della mia famiglia su vicende che non ci vedono affatto coinvolti”, dice l’ormai ex assessore designato. “Non voglio che l’eventuale vittoria del M5s – continua Todaro – in cui tanti miei concittadini sperano e confidano per cambiare finalmente la storia di questo territorio, venga minimamente macchiata dalle chiacchiere infamanti messe in giro con lo scopo di minare la credibilità del Movimento. Ovviamente aspetto in tribunale tutti coloro che hanno scritto falsità nei miei confronti”.
Immediate, però, sono arrivate le repliche del Pd. “Anche a Favara ci sono guai in in vista per il Movimento 5 Stelle: un candidato assessore è cognato di un favoreggiatore di boss mafiosi. Cosa dice il direttorio M5S di queste parentele imbarazzanti? Immancabilmente, tace. Chi gridava onestà onestà ha perso la voce?”, dice la deputata Monica Cirinnà, mentre il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone rincara la dose: “Il M5s sta dimostrando che in tutti i luoghi in cui ha amministrato o dove si candida ad amministrare che è un movimento assolutamente superficiale da tutti i punti di vista, sia nella selezione della classe dirigente che nella qualità del governo”.