L'amministrazione di Correzzana ha concesso per anni a Giuseppe Malaspina, titolare della Delfina Lucia srl, di rinviare la costruzione di un centro polifunzionale che doveva essere realizzato in cambio di parte degli oneri di urbanizzazione dovuti. Intanto l'allora assessore all'Urbanistica Mario Corbetta, ora primo cittadino, ha comprato appartamenti e box a condizioni convenienti
Dei muri ci sono solo i mattoni a vista. Di porte e finestre nemmeno l’ombra. Il centro polifunzionale promesso da anni è ancora uno scheletro. Eppure i quasi 3mila abitanti di Correzzana, paesino della profonda Brianza, avrebbero dovuto averlo a loro disposizione come sede di associazioni e ambulatori medici già nel 2009. L’opera, del valore di 600mila euro, doveva infatti essere ultimata in cambio di parte degli oneri di urbanizzazione dovuti al comune dopo l’approvazione di un piano per edificare un nuovo complesso residenziale. In prima linea a realizzare il tutto, compreso quindi il centro polifunzionale di interesse pubblico, la società Delfina Lucia srl del costruttore di origini calabresi Giuseppe Malaspina, imprenditore con alle spalle una condanna per omicidio e vittima in passato di un’estorsione da parte di un gruppo legato alla ‘ndrangheta.
Ma torniamo a Correzzana, dove l’edificio promesso ai cittadini è rimasto incompiuto per diverso tempo. Ferme le gru, a parte due anni fa, quando in piena campagna elettorale gli operai animano il cantiere per qualche settimana. Strano, perché in quello stesso periodo la società di Malaspina viene messa in liquidazione volontaria. In ogni caso i lavori durano giusto il tempo che ad aggiudicarsi le elezioni sia Mario Corbetta, candidato sindaco della lista di centrodestra Uniti per Correzzana. Lo stesso Corbetta che è già stato sindaco con deleghe all’Urbanistica dal 1999 al 2009 e assessore all’Urbanistica dal 2009 al 2014. Ai vertici dunque dell’amministrazione che per anni concede a Malaspina di rinviare la costruzione del centro polifunzionale.
“Quali rapporti possono esistere tra le parti?”, si chiedevano in un notiziario diffuso ai cittadini gli esponenti di Correzzana Viva, la lista civica d’opposizione. Bene, i rapporti tra Corbetta e Malaspina non si limitano alle questioni burocratiche legate a progetti immobiliari e oneri di urbanizzazione. Secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, infatti, il 5 maggio 2010 Corbetta compra da una società di Malaspina, la Sagi srl, due appartamenti e due box a Cesano Maderno, mentre sua figlia acquista nello stesso giorno da un’altra società dell’imprenditore, la Mariuccia srl, un alloggio ad Arcore, con tanto di box e giardino. Spesa totale per tre appartamenti, tre box e un giardino? 246mila euro più Iva. Un buon affare, a guardare i prezzi di mercato delle due cittadine brianzole. “Gli acquisti sono stati a condizioni che ci erano sembrate convenienti in base ai prezzi di mercato correnti – replica via email il sindaco – ma non si è affatto trattato di ‘un buon affare’. Inoltre è avvenuto in tempi che, con la gestione del ritardo della Delfina Lucia srl nell’adempiere alle sue obbligazioni verso il comune, non hanno nulla a che vedere”.
Ma al di là delle parole di Corbetta rimane un fatto: tre mesi dopo i rogiti, nell’agosto del 2010, la giunta di Correzzana, di cui Corbetta è in quel momento assessore all’Urbanistica, rinvia la scadenza per il completamento del centro polifunzionale che Malaspina avrebbe già dovuto ultimare entro novembre 2009. Il rinvio, solo l’inizio di una serie di ritardi e omissioni su cui l’opposizione ha presentato un esposto alla Corte dei conti, ha anche un’altra conseguenza: il Comune, che a fine 2010 avrebbe potuto rivalersi su Vittoria Assicurazioni, l’istituto che garantisce la realizzazione dell’opera con una fideiussione, lo farà solo a febbraio 2015. Quando ormai Delfina Lucia, già messa in liquidazione, si avvia verso il fallimento, dichiarato dal tribunale lo scorso ottobre, tanto da non essere più nelle condizioni di subire svantaggi economici dall’escussione della fideiussione. Per questo Vittoria Assicurazioni in un primo momento si rifiuta di versare il denaro e fa causa all’amministrazione di Correzzana, salvo poi arrivare a un accordo che dovrebbe essere firmato proprio in questi giorni e che prevede la copertura da parte dell’assicurazione di 580mila euro. “I fondi che stanno per giungere al comune basteranno per terminare l’opera a cura della nostra stessa amministrazione – sostiene il sindaco -. Non saremmo potuti giungere a tale positivo risultato, se la precedente amministrazione non avesse concesso alla Delfina Lucia la nota proroga sui tempi di esecuzione”.
Ma le polemiche non si placano. Perché gli esponenti di Correzzana Viva sottolineano come all’appello manchi la realizzazione di un’altra opera, la ristrutturazione di Villa Teresa, anch’essa prevista a scomputo degli oneri di urbanizzazione per 120mila euro. E questi non vengono coperti dall’accordo con l’assicurazione. Mentre le altre opere di interesse pubblico ultimate da Malaspina, per un valore complessivo di 2,3 milioni, sono state collaudate dal comune – è l’accusa di Correzzana Viva – senza alcun rendiconto sulla contabilità finale dei lavori, documento che consentirebbe di controllare se i costi sostenuti dall’imprenditore coincidono con gli oneri dovuti al Comune: “Sull’unica opera sulla quale è stato effettuato un controllo (un parcheggio pubblico, ndr) è risultato evidente un risparmio di quasi il 50% nell’esecuzione”, accusano gli esponenti della lista. C’è poi un’altro fatto contro cui Correzzana Viva punta il dito. Quasi 400mila euro di Imu e altri tributi locali non sono stati pagati dal costruttore, perché “accertati e notificati con ritardo di anni”. Ecco la difesa del sindaco: “Abbiamo disposto ogni opportuna azione giudiziaria a tutela del nostro credito e il comune è ammesso al passivo del fallimento della Delfina Lucia per tutti gli importi dovuti per tasse”.