Allo scadere della campagna elettorale il professor Veronesi lancia un appello agli amministratori. Un richiamo ai temi della salute che la fondazione che prende il nome dal noto oncologo ha rilanciato sulla piattaforma change.org raccogliendo oltre 50mila firme in pochi giorni: "Iniziative contro il fumo diventino un vero e proprio movimento"
“Liberate le città dal fumo”. Allo scadere della campagna elettorale il professor Umberto Veronesi lancia un appello ai candidati sindaco che domenica si sfideranno ai ballottaggi. Un richiamo ai temi della salute che la fondazione che prende il nome dal noto oncologo ha rilanciato sulla piattaforma change.org raccogliendo oltre 50mila firme in pochi giorni. “Invito i futuri sindaci delle principali città italiane, tra cui Milano, ad assumersi l’impegno – scrive Veronesi – di rendere le proprie città più libere dal fumo di sigaretta con programmi che favoriscano l’estensione delle zone di divieto di fumo come le aree verdi, gli stadi, i parchi gioco per i bambini e tutte le aree comuni all’aperto”.
Il direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia è consapevole che la sua invocazione dovrà fare i conti con la Legge e i regolamenti comunali ma è deciso a dar battaglia su questo tema. Non a caso ha scelto di rilanciare il suo appello a meno di ventiquattr’ore dal silenzio elettorale. Veronesi chiede ai futuri primi cittadini di vietare la sigaretta nei giardini, nelle piazze, persino negli stadi affinché anche un bambino li possa frequentare senza subire le scelte degli adulti. L’ex ministro della Sanità del Governo Amato nell’appello chiarisce i termini della questione: “All’indomani delle elezioni amministrative la Fondazione Veronesi si impegnerà a interpellare direttamente i neo sindaci per un confronto diretto e costruttivo in questa direzione”.
Quasi a dire non bastano le promesse ma voglio impegni. Dall’altro canto dai vertici della Fondazione assicurano che il professore è impegnato in prima persona a diffondere l’appello. Un’urgenza visti i numeri raccolti da Veronesi: il fumo attivo è causa di almeno 25 malattie, 18 tipologie di tumore e, soltanto in Italia, è responsabile di 83mila morti ogni anno. “Nonostante ciò, adulti e giovani – cita l’appello – continuano ad accedere sigarette. In Italia i fumatori sono poco più di dieci milioni. In media un nostro connazionale su cinque fuma, sebbene da tempo sia scientificamente documentato che la dipendenza dal tabacco rappresenta il primo fattore di rischio per il tumore al polmone (41mila nuove diagnosi nel 2015) e uno tra i più importanti per le malattie cardiovascolari e respiratorie”.
Veronesi nei giorni scorso si è schierato con Giuseppe Sala pubblicando una lettera sul Corriere della Sera chiedendo al candidato sindaco del centrosinistra di “garantire al meglio un futuro di benessere ai milanesi”. Tuttavia il richiamo alla salute lo rivolge ad ogni candidato richiamandoli ad una sorta di “partito” trasversale su questo argomento: “Ad oggi in Italia si contano più di 80mila morti l’anno per malattie causate dal fumo di sigaretta, ossia pari a venti volte il numero delle vittime della strada. Proprio per questo è molto urgente e necessario – spiega Veronesi contattato dal Fatto Quotidiano – che le iniziative contro il fumo diventino un vero e proprio movimento, come ciò che sta facendo la mia Fondazione con un appello rivolto ai futuri sindaci affinché si assumano l’impegno di rendere le proprie città sempre più libere dal fumo di sigaretta. Estendere il divieto di fumare nei parchi, negli stadi e nelle aree comuni all’aperto è segno di coscienza verso questa dipendenza nei confronti delle migliaia di persone che si ammalano ogni anno”.