TIME OUT OF MIND – GLI INVISIBILI di Oren Moverman (Usa 2014) Con Richard Gere, Ben Vereen, Jena Malone Durata 119’ Voto 3/5
Porte di casa, finestre di negozi, portelloni della metro. Ci sono sempre vetrate di mezzo tra l’obiettivo della macchina di presa e il lungo, lento, infinito peregrinare di Richard Gere/George, homeless casuale, ferito e credibile, anche se un tantino pulito tra barba incolta e pantaloni cammello. Un filtro visivo, voluto e distanziante, sbirciata nei bassifondi, osservazione di bettole, centri sociali, pronto soccorso, spazi ai margini di una New York inedita e inospitale, silenziosamente classista. Rumori di fondo, campanelli, motori di auto che passano, “via di qui”, compongono il tessuto sonoro di un filmare realista in presa diretta. La rarefazione registica di Moreman non concede spazi a vie di fuga oniriche o sognatrici, ma lascia in sospeso due ore di impossibile risalita del protagonista da un buco nero di affetti e socialità che nemmeno la fantasia più pessimista di sceneggiatori poteva immaginare. L’avesse girato dieci anni fa un film del genere, Gere sarebbe stato ancor più incredibile nella naturalità della sua sofferenza. (DT)