Il magistrato ha giurato davanti a colleghi e istituzioni. Poi l'abbraccio con l'ex procuratore Francesco Saverio Borrelli: "Il nostro ufficio è come se fosse una start up: dobbiamo puntare sulla velocità, la trasparenza e i documenti online"
“La lotta al terrorismo internazionale e alle sue modalità di finanziamento e il contrasto agli evasori che occultano nei paradisi fiscali le loro ricchezze e all’infiltrazione mafiosa”. Sono le sfide da affrontare secondo Francesco Greco, nuovo procuratore capo di Milano, che oggi ha giurato e si è insediato e ha ricevuto l’abbraccio dell’ex procuratore Francesco Saverio Borrelli. “Il nostro ufficio è come se fosse una start up: dobbiamo puntare sulla velocità, la trasparenza e i documenti online. Siamo noi anziani a dover guidare questo processo coniugando la nostra esperienza storica con l’entusiasmo dei nostri colleghi più giovani”. “Sono onorato” di far parte di un ufficio “che ha fatto parte della storia di questo paese e rappresenta un baluardo di legalità e di indipendenza da ogni altro potere” ha detto durante la cerimonia di insediamento. Unica assente, oltre al procuratore generale Roberto Alfonso impegnato altrove, Ilda Boccassini, il coordinatore della Dda che ha preferito restare nella sua stanza al quarto piano.
Nel suo discorso Greco, oltre a ringraziare l’ufficio (ha sempre lavorato per “la difesa della legalità” e per assicurare “l’uguaglianza tra i cittadini”), le forze dell’ordine e la sua pg, ha ricordato che “molti di noi immigrati negli anni ’70, quando la Procura di Milano era considerata sede disagiata, sono rimasti. Ora ci consideriamo milanesi più dei milanesi”. Il neo procuratore, rivolgendosi a Borrelli, il suo ex capo che “rappresenta l’essenza del magistrato e l’integrità della magistratura”, ha ricordato, accanto al pm Frank Di Maio morto nel 2013, i suoi predecessori Gerardo D’Ambrosio, Manlio Minale, e anche Edmondo Bruti Liberati il quale “ha condotto la Procura in tempi travagliati ma non ha mai lasciato che in ufficio ci fosse una caduta di produttività”. Infine ha auspicato, oltre la collaborazione con gli avvocati, “un ritorno alla centralità del pm nella conduzione delle indagini”.
Borrelli, 86 anni, nel suo intervento ha affermato di essere “certo che Greco sarà capace di pilotare la navicella o il transatlantico della Procura di Milano dove le difficoltà sono maggiori di una volta”. E il suo consiglio è stato quello di “puntare sulla coesione interna e armonia dell’ufficio” che servirà sotto il profilo “dell’immagine esterna ma soprattutto dell’efficienza”. Prima dell’abbraccio con Greco, Borrelli ha espresso la sua gratitudine nei confronti del neo procuratore “per essersi ricordato di me nonostante i 14 anni di mia assenza”. “Tra me e lui – ha aggiunto – c’è sempre stato un legame di amicizia e stima anche se mai manifestata apertamente”.