Nel 2015 l'istituto ha ceduto le partecipazioni in Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova al fondo americano Apollo. Ora il consiglio chiede un risarcimento danni all'ex ad Montani e all'ex presidente Castelbarco, ritenuti responsabili di avere "negativamente influito sui risultati economici e sulla vita della società"
Il consiglio d’amministrazione di Banca Carige fa causa agli ex manager Giampiero Montani e Cesare Castelbarco. Al centro della vertenza sta la cessione, datata 2015, delle quote in Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova al fondo americano Apollo, anch’esso destinatario delle azioni legali dell’istituto genovese: l’attuale cda punta a ottenere il risarcimento dei danni dagli ex manager della banca.
“Doverosa per tutelare gli interessi della società e di tutti i suoi stakeholder, in primis le migliaia di azionisti – scrive il cda in una nota – la decisione è maturata a seguito di un’approfondita analisi delle cause che, unitamente a quelle di contesto e di sistema, hanno, nel recente passato, negativamente influito sui risultati economici e sulla vita della società”. Il cda porta così in tribunale Giampiero Montani e Cesare Castelbarco, ai tempi amministratore delegato e presidente della banca, oltre che alcune società del gruppo Apollo. Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova sono state vendute a inizio 2015 dall’istituto per 310 milioni di euro. Alla banca servivano capitali per rafforzarsi dopo la crisi seguita anche alle inchieste giudiziarie che coinvolsero l’ex presidente Giovanni Berneschi. Nonostante ciò, nel 2015, Banca Carige ha chiuso il bilancio con una perdita pari a 101,7 milioni di euro.
A sollecitare a Carige la vendita delle assicurazioni era stata Banca d’Italia, che chiedeva un rafforzamento patrimoniale in vista dei due aumenti di capitale che si sono in seguito resi necessari. L’offerta di Apollo non era l’unica, c’erano anche quella della tedesca Talanx e della trentina Itas. E’ stato scelto il fondo americano, ma invece dei 400 milioni di euro che Carige contava di ricavare inizialmente, si scese a 310 milioni, oltre a un accordo per la distribuzione dei prodotti assicurativi.