“Noi siamo per il sì alle Olimpiadi, allo stadio della Roma, alla metro C, allo sviluppo della città, Virginia Raggi è per il no, vuole la paralisi”. Così Roberto Giachetti, candidato sindaco del Pd nella Capitale, all’ex Dogana, sede del suo comitato elettorale, parla alla platea con accanto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e Massimo Zedda, sindaco di Cagliari. Giachetti dice sì a tutto, ma no alle domande de ilfattoquotidiano.it sull’appoggio scomodo di Luciano Casamonica, membro della famiglia rom più potente a Roma protagonista dei funerali show a Tor Sapienza l’estate scorsa. Insomma non è solo la Raggi ad incassare endorsement poco graditi, come quelli di Casapound e dell’ex sindaco Gianni Alemanno. Gli addetti stampa ci braccano fisicamente: “Non potete fare così. Mettete il microfono sotto il candidato, non avete rispetto”, dicono. Anche gli operatori dei Tg si scagliano contro noi: “Dovete fare lo scoop, perché ci fate correre?”. In serata, a rispondere alla domanda è Matteo Orfini: “A differenza di altri non abbiamo mai avuto problemi a rifiutare i voti di chi non rappresenta la nostra idea di cambiamento della città. Mi piacerebbe che altri, come il M5S, dicessero lo stesso sugli Spada a Ostia mentre sono mesi che si rifugiano nell’omertà” di Irene Buscemi