Il governatore ha spiegato che servono 30 milioni di euro per ripristinare le aree boschive e ha annunciato di spendere 150 milioni di euro per acquistare nuove apparecchiature. Senza escludere che i roghi siano stati appiccati da operai forestali licenziati
“C’è un attacco politico mafioso dietro questi incendi, l’obiettivo non sono solo i boschi e la speculazione edilizia”. Il governatore siciliano Rosario Crocetta, in conferenza stampa a Palermo, attacca duramente i responsabili delle centinaia di roghi che nei giorni scorsi hanno devastato la Sicilia. “C’è stata un’aggressione sul territorio con 800 focolai contemporaneamente – ha aggiunto – E’ un disegno preciso politico, affaristico, criminale della mafia ma anche un attacco a un governo, che combatte la mafia. Siamo di fronte a un attacco mafioso spaventoso“. E ancora: “I piromani sono come l’Isis: in questi tre anni abbiamo messo in campo strumenti eccezionali, servono misure punitive e di prevenzione”.
Il governatore ha fornito i dati sull’entità dei danni: “Per ripristinare le aree boschive devastate dagli incendi serviranno circa 30 milioni di euro da recuperare dai fondi del Patto per la Sicilia”. E ha annunciato di spendere 150 milioni di euro per acquistare nuove apparecchiature necessarie a prevenire e domare gli incendi. Senza escludere che i roghi siano stati appiccati da operai forestali che hanno perso il lavoro: “Che ci siano state ritorsioni di forestali licenziati è possibile. L’elenco è facile da controllare, prima di fare i provvedimenti ho inviato alla Dda di Palermo l’elenco, Se ci sono responsabilità si può indagare su questi casi”. Ma poi ha precisato: “La nostra risposta sarà fare verifiche e presto ci saranno altri licenziamenti. Il popolo siciliano vuole pulizia. Però no a attacchi generalizzati, ci sono anche lavoratori forestali che amano il loro lavoro”.
E infine ha lanciato un appello ai cittadini per individuare i responsabili degli incendi. “Sindacati, lavoratori collaborino con amministrazione e forze dell’ordine e magistratura per identificare i criminali. Il patrimonio boschivo della Sicilia è dei vostri figli, basta con i silenzi. Abbiamo bisogno di una nuova frontiera antimafia che mobiliti i nostri cittadini, serve una riscossa morale”.