Nel capoluogo campano alle urne solo il 25,2% degli aventi diritto. Il dato scende in tutta Italia e le città non fanno eccezione: meno del 40% per palazzo Marino e sotto la Mole. Capitale ferma al 34,9
L’affluenza si ferma la 50% contro il 59,90 del primo turno. E’ stata del 51,8%, leggermente superiore, l’affluenza rilevata a Milano. A Roma si sono presentati alle urne il 55,4% degli elettori contro il 66,6% del primo turno. A Napoli il 37,89% contro il 57,22 di quindici giorni fa. A Torino hanno votato il 48,5% degli aventi diritto contro il 60,4%.
Affluenza alle 19: ha votato il 36,6% degli elettori, il 7% in meno sul primo turno
Affluenza in calo nelle grandi città e a livello nazionale rispetto al primo turno: sono andate a votare meno persone a Roma e a Bologna, tracollo a Napoli, reggono solo Milano e Torino. Sono questi i dati registrati alle ore 19 nei principali centri chiamati al ballottaggio per l’elezione del sindaco. Nelle Capitale si è recato alle urne il 34,90% contro il 39,39% del 5 giugno scorso. Crollo a Napoli, dove dopo 12 ore dall’apertura dei seggi ha votato solo il 25,27% degli aventi diritto: due settimane fa la percentuale era stata del 37,99%. In calo anche Bologna: 41,64% (46,36%) e Trieste: 38,19% (42,27%). Meglio è andata a Torino: 39,15% contro il 41,31%. Tiene anche Milano, dove l’affluenza è stata del 39,72% contro il 42,43% del primo turno. In netto calo il dato nazionale: 36,56% contro il 43,72% del 5 giugno.
Affluenza alle 12: scende a Roma, Napoli e Bologna, è in lieve rialzo a Milano e Torino – Alle 12 l’affluenza registrata nella capitale era stata del 13,28%, contro il 14,12% del primo turno. Il calo più significativo – cinque punti – si registrava nel capoluogo campano, dove alle 12 aveva votato il 10,06% degli aventi diritto, contro il 15,16% del 5 giugno. Segno negativo anche a Bologna dove a 5 ore dall’apertura dei seggi aveva votato il 17,78% degli aventi diritto: al primo turno l’affluenza alla stessa ora era stata del 19,91%. A Torino si era recato, invece, il 14,80% degli aventi diritto, contro il 14,06% dello scorso turno. A Milano è stata del 15,93%, quando due settimane fa a quest’ora aveva votato il 15,56%. A Trieste si registra un 17,26% contro il 18,8% del primo turno.
In generale l’affluenza alle 12 era stata del 14,48%, in calo rispetto al primo turno (16,72%). Il dato complessivo era arrivato in ritardo, perché a Napoli un guasto di carattere informatico aveva rallentato le operazioni. Sono esclusi dal calcolo, inoltre, i comuni del Friuli Venezia Giulia e Sicilia, non gestiti dal Viminale.
L’affluenza era scesa anche nei capoluoghi di provincia: Benevento 18,18% (24,74 al primo turno), Brindisi 14,01% (23,02) Carbonia 18,86% (21,95) Caserta 9,87% (21,07) Crotone 12,88% (21,85) Grosseto 18,68% (21,77) Isernia 13,27% (19,63) Latina 18,75% (22,36) Novara 15,65% (17,10) Olbia 17,11% (19,97) Pordenone 18,46% (21,34) Ravenna 17,63% (19,40) Savona 17,41% (21,09) Varese 16,13% (17,49).
Le sfide nelle principali città – Sono 8,6 milioni in 126 comuni gli italiani chiamati alle urne, che resteranno aperte nella sola giornata di oggi dalle 7 alle 23. Nella Capitale la sfida è tra Virginia Raggi, candidata M5S, e il candidato del centrosinistra Roberto Giachetti, sotto di dieci punti. A Milano, la più incerta delle sfide, tra il candidato di centrosinistra Beppe Sala e quello di centrodestra Stefano Parisi. Sono divisi da una manciata di voti. A Torino, la sfida è tra il sindaco uscente Piero Fassino, a capo della coalizione di centrosinistra, che al primo turno ha ottenuto il 42% dei voti, e la candidata pentastellata Chiara Appendino, ferma al 30%. A Napoli Gianni Lettieri, del centrodestra, ci riprova 5 anni dopo contro Luigi De Magistris, a capo di una larga coalizione di civiche, partiti di sinistra e movimenti sociali. L’ex magistrato al primo turno ha raccolto il 42% dei consensi. A Bologna, la sfida al ballottaggio è tra il sindaco uscente Virginio Merola, di poco sotto al 40%, e la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni, al 22%.
Roma, Giachetti: “Ho votato, ora vado a correre” – Giachetti ha votato attorno alle 10 al seggio di via Fonteiana, vicino alla sua abitazione. All’uscita dal seggio il candidato del Pd ha salutato alcune signore che gli hanno detto “In bocca al lupo” e “Mettiamocela tutta, per favore!”. “Passerò la giornata facendo tante cose che in questo periodo non sono riuscito a fare, per esempio andare a correre”, ha detto il vicepresidente della Camera. A un operatore che gli chiedeva di dire almeno un “Forza Roma!”, Giachetti ha replicato: “Sono in silenzio elettorale, la Roma non gioca quindi non si pone neanche il problema”.
Roma, Raggi scherza con fotografi e giornalisti – Virginia Raggi ha votato poco dopo le 15 nel seggio allestito nella scuola di via delle Maestre Pie Filippini nel quartiere Ottavia, periferia nord della Capitale. L’avvocatessa ha scherzato con i tanti fotografi presenti: “Di qua di là… va bene? Ma qualcuno sul soffitto no? Tra un po’ questa scheda si cuoce”. I fotografi hanno poi ‘ripreso’ un loro collega, unico a stare alle spalle della candidata, chiedendogli di spostarsi. “Ma è lui Luigi?” chiede sorridendo Raggi ai cronisti. Subito dopo il voto l’avvocatessa ha risposto scherzosamente alle domande dei giornalisti con un “chiedetelo a Luigi”. E non ha mancato di replicare in inglese ad un giornalista di una tv estera che le chiedeva se fosse ottimista: “Ask Luigi” la risposta ironica della Raggi.
Roma, D’Alema: “Ho votato secondo le indicazioni del mio partito” – Negli stessi minuti Massimo D’Alema è arrivato al seggio in via Col di Lana, a pochi metri da viale Mazzini, accolto da un nutrito gruppo di cronisti e video-operatori. “Vorrei si rispettassero le leggi dello Stato. La segretezza del voto è un principio costituzionale, lo faccio presente”, ha detto al presidente del seggio, riferendosi all’assedio mediatico. Uscito dalla cabina (con due schede) ha risposto alle domande dei cronisti: “Se ho votato con convinzione? Ho votato – è stata la risposta dell’ex presidente del Consiglio – come sempre nella mia vita. Fin da quando ero piccolo, ho votato secondo le indicazioni del mio partito“. Negli ultimi giorni l’ex presidente del Consiglio era stato al centro delle polemiche perché, secondo un retroscena pubblicato da Repubblica, avrebbe detto di essere pronto a votare per Virginia Raggi.
Milano, Sala: “Sono tranquillo” – Il giorno del ballottaggio il candidato sindaco del centrosinistra, Giuseppe Sala, si sente “tranquillo”. Lo ha spiegato lui stesso arrivando al seggio del liceo Parini in via Goito, dove ha votato con la moglie Dorothy De Rubeis. “Sono tranquillo”, ha detto ai cronisti e non ha aggiunto altro, rispettando così il silenzio elettorale.
Milano, Parisi vota dopo una corsa al parco – Dopo una corsa al parco anche il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi, ha votato al seggio di via Goito, lo stesso di Giuseppe Sala. Parisi, che non ha rilasciato dichiarazioni, al seggio è arrivato accompagnato dalla moglie Anita e dalla figlia Camilla. Insieme a lui anche l’ex senatore ed economista Franco Debenedetti.
Torino, Fassimo: “Si decide il futuro della città” – Sorride Piero Fassino, primo cittadino uscente e candidato sindaco del centrosinistra a Torino, quando lascia la scuola media Foscolo dove ha votato poco prima delle 11 e dove ha lanciato un ultimo appello al voto ai torinesi: “È una bellissima giornata e spero che questo favorisca un’alta partecipazione, perché oggi non si sceglie solo il sindaco, ma il futuro della città”.
Torino, per Appendino voto e appello su Facebook – Si è presentata ai seggi intorno alle 9, mano nella mano con il marito Marco, la candidata sindaco di Torino per il Movimento 5 Stelle Chiara Appendino. L’aspirante prima cittadina ha votato nel seggio 335 della scuola Pacinotti, in via Vidua, per poi fare ritorno a casa dalla figlia Sara, che proprio oggi compie 5 mesi. “Fatto. Voi? Se siete al mare o in montagna ricordatevi di rientrare entro la chiusura dei seggi alle 23. Si vota mettendo solo una croce sul nome”, è il commento affidato a Facebook dalla Appendino, che non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che l’aspettavano al seggio.
Napoli, comitato: “Lettieri aggredito verbalmente da uomini di de Magistris” – A Napoli la mattinata è stata scandita dal guasto ai server che ha causato il ritardo bella comunicazione dell’affluenza al ministero dell’Interno e dalle proteste del Comitato Lettieri Sindaco, ha detto, con un comunicato, che “a Pianura ragazzi con le magliette ‘Controllo Popolare’ hanno aggredito verbalmente Gianni Lettieri, mentre – spiega la nota – passeggiava tranquillamente con la figlia e dei cittadini lontano dai seggi, all’uscita da un bar”. “Poco dopo – riferisce sempre il Comitato Lettieri – hanno aggredito Marco Nonno e alcuni ragazzi insultandoli verbalmente e strattonandoli fisicamente. Da parte sua, de Magistris ha chiamato il prefetto di Napoli Gerarda Maria Pantalone per esprimere “profonda irritazione per le ripetute violazioni del silenzio elettorale da parte del candidato Gianni Lettieri e del suo staff” e ha risposto alle accuse lanciate dal Comitato “Lettieri sindaco” definendo “pura fantasia” lo svolgimento di “comizi elettorali del sindaco fuori dai seggi”. “Secondo quanto si apprende la Digos ha fermato sei ragazzi del così detto ‘Controllo popolare’ che si trovavano all’interno dei seggi – risponde il Comitato Lettieri con una nota – l’intervento della Digos dimostra che le squadre di controllo degli esponenti dei centri sociali è illegale e soprattutto poco ha a che fare con libertà, rispetto e democrazia. In molti ci hanno segnalato di vere e proprie ronde che ostruivano addirittura il passaggio ai seggi – continua la nota – Condanniamo questi atteggiamenti violenti ed intimidatori”.