Due ragazzi, due motorini e il Vietnam da percorrere da Nord a Sud. No, nessun colpo di testa, qui lo scopo è soprattutto benefico. I protagonisti di quest’avventura a due ruote saranno Gabriele Saluci e Daniel Mazza, 25 anni il primo e 28 il secondo, che condividono una grandissima passione per i viaggi. Il loro incontro è avvenuto sul web, dove sono entrambi molto attivi; Gabriele si occupa soprattutto di video, mentre Daniel gestisce un blog, Mondoaeroporto, in cui racconta le sue avventure in giro per il mondo. “Sono tantissimi anni che entrambi vogliamo fare un viaggio nel sud-est asiatico – raccontano a ilfattoquotidiano.it – e questa è l’estate giusta”. Già, perché il 25 luglio Daniel e Gabriele saliranno su un volo diretto ad Hanoi e lì compreranno due motorini con cui percorreranno in un solo mese più di tremila chilometri: “Lo scooter è il mezzo più utilizzato dai vietnamiti, ci trasportano di tutto, perfino gli animali – spiegano -, noi abbiamo intenzione di imitarli per capire il loro modo di vivere e perché il viaggio così sarà più divertente anche per noi”.
Al posto del bauletto Daniel e Gabriele metteranno cento chili di materiale scolastico (libri, quaderni, matite…) da donare a seimila bambini che vivono in condizioni di povertà o negli orfanotrofi. Il progetto, quindi, mette insieme turismo e solidarietà e li vedrà impegnati su più fronti: “Naturalmente visiteremo e racconteremo ai nostri followers anche i luoghi più conosciuti del Vietnam, ma la nostra vera casa sarà la strada”. Le sistemazioni, infatti, saranno perlopiù di fortuna: “Vogliamo spendere l’80% del viaggio nelle zone meno conosciute – sottolineano -, e per dormire contiamo sull’ospitalità della gente o al massimo sulle strutture a gestione familiare”. La destinazione da raggiungere è Ho Chi Minh e, una volta arrivati lì, promettono: “Regaleremo anche i motorini”.
In questo progetto, però, il sostegno del pubblico è indispensabile: “Viaggiamo di continuo e le nostre avventure sono molto seguite sui nostri profili social – spiegano -, ma questa volta abbiamo sentito la necessità di coinvolgere il pubblico in ogni step del progetto”. Per cominciare hanno avviato una campagna di crowdfunding, dove stanno raccogliendo i soldi necessari a comprare il materiale per i bambini. Poi il web farà il resto: “Le persone che fanno le donazioni saranno più interessate a seguire il nostro viaggio da vicino – sottolineano – e noi non abbiamo intenzione di deluderli”. Nel mese di viaggio, infatti, racconteranno le loro giornate con video e foto che saranno condivisi sui social e una volta tornati in Italia realizzeranno un documentario dedicato all’intero progetto: “In questo modo chi vorrà fare in futuro un viaggio di questo tipo avrà un’idea più chiara delle tappe da percorrere, dalla raccolta fondi alla realizzazione del sogno”, ammettono.
Una forma di volontariato 2.0, che non prevede l’intermediazione delle organizzazioni no profit: “Siamo noi a contattare direttamente i vari orfanotrofi – spiegano -, gestiremo il viaggio in completa autonomia”. Una grande responsabilità e anche un notevole sforzo fisico; nessuna preoccupazione? “Assolutamente no – dicono in coro -, in questo momento quello che ci spinge a lavorare duro è la voglia di veder realizzato il nostro progetto”. Ma oltre all’aspetto benefico, quali sono le motivazioni personali che spingono due ragazzi a dar vita a un’iniziativa di questo tipo?: “Prima di tutto vogliamo imparare a 360 gradi da questa esperienza, poi vogliamo provare a fare del bene, e alla fine siamo sicuri che saremo anche in grado di divertirci”.