Il cofondatore dei 5 Stelle esce dall'hotel romano da dove ha seguito lo spoglio del secondo turno. "Ora voliamo verso il governo. Questo è un voto di di cambiamento, non di protesta". E Renzi riconosce la vittoria del Movimento, che ha vinto "in quasi tutti i comuni in cui si è presentato"
“Sia io che Gianroberto Casaleggio siamo stati tessitori di questa allucinazione, di questa meravigliosa missione impossibile: ora costringeremo i nostri avversari a diventare delle persone perbene. Questa è la grande vittoria del Movimento“. Beppe Grillo esce dall’Hotel Forum di Roma dove ha trascorso la notte dei ballottaggi, che ha visto trionfare Virginia Raggi nella Capitale e Chiara Appendino a Torino. Lascia l’albergo pochi minuti prima dell’arrivo degli ‘strateghi’ della comunicazione M5S: Rocco Casalino, Ilaria Loquenzi e Davide Casaleggio. C’è anche la deputata romana e componente dello staff della neo sindaca di Roma, Roberta Lombardi. Quella dei 5 Stelle è una vittoria netta per Grillo, ma anche per il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che nel corso di una conferenza stampa ha riconosciuto come il Movimento abbia vinto “in quasi tutti i comuni in cui si è presentato”.
Prima di salire sul taxi e circondato dalla calca dei giornalisti, Grillo spiega che l’obiettivo dei 5 Stelle è di governare con “bellezza e semplicità” e ribadisce la scelta vincente di correre da soli. “Ci dicevano che senza alleanze non saremmo andati da nessuna parte: si sbagliavano e lo abbiamo dimostrato”. Guarda già oltre le vittorie di Roma e Torino e punta al prossimo traguardo: Palazzo Chigi. “Ora voliamo alto verso il governo nazionale. L’aereo della missione impossibile è decollato e prenderemo quota. Dall’inizio ci hanno sempre detto: ‘E’ impossibile che ce la facciate’. Ora l’obiettivo è cambiare quota e puntare alla guida dell’Italia“.
Quello che è successo in queste elezioni, prosegue, “sembrava un’allucinazione – continua – e invece ci siamo svegliati questa mattina ed è successo veramente”. E insiste: “Abbiamo dimostrato che non è stato un voto di protesta ma di cambiamento“. Un risultato che spinge il cofondatore M5s a “puntare quindi al governo nazionale” e a sottolineare come, nonostante le previsioni dell’establishment, i 5 Stelle si siano affermati sulla scena politca. “Dieci anni fa i tecnici dell’aeronautica mondiali avevano detto che l’aereo a propulsione solare non sarebbe mai decollato. Dieci anni fa i tecnici della politica italiana avevano detto che il M5S non avrebbe mai sfondato: ora il nostro obiettivo è cambiare quota. L’aereo della missione impossibile è decollato, ora prendiamo quota”.
Poi aggiunge: “Le coscienze degli italiani evidentemente hanno iniziato a riprendere forma“. E rivolgendosi ai giornalisti che lo circondano dice: “Forse è arrivato il momento che anche voi della stampa iniziate a capire che cosa è il movimento. C’è un’analogia ed è tutta nel manifesto delle schede elettorali: da una parte i partiti tutti insieme e di qua noi, da soli”. Poi, divincolandosi dalla stretta delle telecamere scherza: “Lasciatemi andare ora devo andare in procura…ho il primo avviso di garanzia che mi aspetta!”. Tornerà in albergo tra qualche ora, prima di andare all’evento in programma stasera al teatro Flaiano.