Il ritorno dell'ex ministro di Prodi e di Berlusconi, che nella città campana sconfigge il Pd Del Vecchio con il 62,8% dei voti. Il fondatore dell'Udeur, sostenuto da Forza Italia e Udc, se la prende con il rottamatore Renzi e tira frecciate ai 5 Stelle. Ma i numeri dicono che al secondo turno ha beneficiato dei loro consensi
Lo slogan “Clemente ventum” gli ha portato bene: dopo aver attraversato Prima e Seconda Repubblica, nella Terza Mastella è il nuovo primo cittadino di Benevento. Ha battuto al ballottaggio l’avversario del Pd Raffaele Del Vecchio, ex vice sindaco appoggiato da 8 liste. Il risultato finale: 18.037 voti, ossia il 62,8 per cento delle preferenze. A decretare il ritorno ufficiale di Mastella è stato dunque un mezzo plebiscito. E mentre in tutta Italia il Pd fa i conti con l’avanzata del Movimento 5 Stelle e con un voto di protesta (anche se questa definizione non piace poi tanto ai grillini) qui il rottamatore di Renzi diventa proprio lui, il politico di Ceppaloni, simbolo della generazione che l’attuale premier voleva mandare a casa. E Mastella da casa sua è ripartito. E forse non si è mai fermato. “Qui a Benevento siamo l’Italia non grillina che ha avuto un successo clamoroso” ha detto davanti al suo comitato elettorale mentre veniva festeggiato da centinaia di persone. L’ex ministro di Berlusconi e Prodi ha vinto (ancora) accompagnato in questa corsa da Forza Italia, UdC e le due civiche Lista Mastella – Mastella Sindaco e Noi Sanniti Per Mastella. E persino con il sostegno di Nunzia De Girolamo, con la quale prima della pace “per il bene della città” erano state scintille. E che Mastella ha pubblicamente ringraziato. “Si tratta di un risultato inaspettato, ottenuto nonostante le tante cattiverie che sono state dette in campagna elettorale e che in una democrazia seria si potevano evitare” ha commentato il nuovo sindaco di Benevento.
DA CEPPALONI A BENEVENTO. Mastella torna così in prima linea da sindaco. Lo era già stato a Ceppaloni, suo paese natale, dal 1986 al 1992 e dal 2003 al 2008. In mezzo è accaduto di tutto. Giornalista professionista con una laurea in filosofia, Mastella (in Parlamento dal 1976 al 2008) è stato infatti esponente della Democrazia Cristiana e fondatore di diversi partiti di centro, ultimi dei quali l’Udeur e i Popolari per il Sud. Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale nel primo Governo Berlusconi (1994-1995) e ministro della Giustizia nel secondo Governo Prodi, si dimise da quest’ultimo incarico nel gennaio 2008, in seguito all’inchiesta giudiziaria nella quale erano stati coinvolti lui e la moglie Sandra Lonardo, all’epoca presidente del consiglio regionale della Regione Campania. Dal 2009 al 2014 è stato membro del Parlamento Europeo per il Popolo della Libertà. Ed è per questo curriculum che la sua elezione non può non avere una lettura di respiro nazionale. Lo sa bene Mastella. Per la stessa ragione l’ex ministro si è già tolto il primo sassolino lanciandolo ben oltre i confini sanniti. “La sconfitta del Partito Democratico è devastante” è stato il messaggio al premier “che deve stare attento” e al quale Mastella ha suggerito di “giocare su un turno unico l’Italicum, altrimenti rischia di perdere le elezioni”.
LE PAROLE DI MASTELLA. In nottata il neo sindaco ha ringraziato il suo avversario per la telefonata di complimenti ricevuta poco prima. Poi però gli ha contestato “un comportamento che non mi è piaciuto, magari dettato da un suggeritore che voleva controllare a tutti i costi la città, ma Benevento si è liberata” ha detto Mastella. Che nei giorni scorsi si era rivolto al ministro degli Interni Angelino Alfano affinché in occasione del ballottaggio inviasse forze di polizia a Benevento e a Napoli “per evitare quanto è successo al primo turno per le amministrative nei seggi elettorali”. Il riferimento era alla “strana diserzione di 42 presidenti di seggio su 70”. Poi, durante il ballottaggio, un candidato del Pd ha denunciato di aver subìto un’aggressione da parte di sostenitori di Mastella. Che ce l’ha fatta: “Giocavo con mio nipote quando ho iniziato a ricevere telefonate e ho capito” ha raccontato. E ha aggiunto: “Dedico questa vittoria alla mia famiglia che in questi giorni ha subìto insieme a me tante umiliazioni e cattiverie, ma gli elettori hanno scelto me ed ora bisogna lavorare tutti insieme per la città”. A queste latitudini, se tutto si muove e nulla cambia, Mastella rischia dunque di diventare il rottamatore. “Ringrazio i 5 stelle che mi hanno votato, avrei fatto lo stesso per loro” ha detto rivolgendosi poi ai residenti di contrada Pantano e le altre zone alluvionate: “Non mi dimenticherò di voi. Nei giorni scorsi mi avete detto di aver votato i 5 stelle e mi avete lanciato un appello accorato. Già domani mattina contatterò il Commissario all’emergenza alluvione”. E poi una dichiarazione d’intenti sulla mensa scolastica e un’altra sulla trasparenza nell’assegnazione degli appalti. Giusto per non scontentare nessuno, in perfetto stile Mastella. D’altro canto l’aveva già detto: “Qui a Benevento ci penso io”.
I NUMERI DELLA VITTORIA. Il riferimento del neo sindaco al voto grillino non è casuale. Tra il primo e il secondo turno, infatti, Mastella ha guadagnato quasi 5mila voti, mentre il suo avversario ne ha persi circa 2500. Questo travaso ha fatto sì che fosse annullata la parità sostanziale decretata il 5 giugno (33,6% Mastella, 33,2% Del Vecchio), quando per la candidata del Movimento 5 Stelle Marianna Farese si espressero oltre 8200 beneventani, ovvero il 20,85%. Non è difficile immaginare che, almeno a Benevento, pur di non eleggere il candidato del Pd (che resta il primo partito con 6500 voti) chi ha votato M5s ha preferito Mastella.