Eletto ininterrottamente dal 1985, ma i 2.362 voti raccolti questa volta al primo turno, il 5 giugno, non sono bastati. Dopo 31 anni resterà fuori dall’assemblea: "Fuori dal Consiglio, non dalla politica. E Sala e i suoi alleati sappiano che continuerò a fare tutto ciò che mi sarà possibile, battaglia su battaglia, con trasparenza e convinzione"
“Credo di aver fatto tutto il mio dovere. Anzi, posso dirle che da queste elezioni non esco sconfitto, perché ho raccolto un dato personale eccezionale rispetto a Fratelli d’Italia. Purtroppo è mancata la struttura del partito, che ha preso il 2,4%: nel 1993 mi ero candidato sindaco per il Msi e presi il 3 per cento. Mi sono sempre battuto in una città che per la destra non ha mai avuto grandi spazi”. È l’orgoglio di Riccardo De Corato, storico vicesindaco di Milano nell’era pre-Pisapia, che con due post su Facebook ribadisce il suo impegno nella politica dalla poltrona di consigliere regionale. “La mia battaglia politica continua dalla Regione, da dove mi occuperò anche di Milano e da dove farò opposizione serrata al nuovo sindaco di centrosinistra. Ho sempre fatto tutto quello che potevo per la città, sia che fossi vicesindaco, sia che fossi un consigliere dell’opposizione: continuerò a farlo, battaglia su battaglia, con trasparenza e convinzione. In politica si ricomincia sempre, quel momento prima o poi arriva. Mi ripaga dell’amarezza, tuttavia, la quantità di preferenze prese, più di 2.300, che dimostra come il mio impegno per la città sia stato riconosciuto: un elettore di Fdi su 5 ha scelto me. Rimango l’unico eletto con le preferenze a Milano città per Fratelli d’Italia”.
Certo che un “un po’ di tristezza” c’è perché ormai Palazzo Marino, sede storica del Comune, per il 65enne politico e da qualche decennio uno dei punti di riferimento della destra a Milano, era diventato una seconda casa. Era stato eletto ininterrottamente dal 1985, prima Repubblica, al 2011, era-Pisapia, ma i 2.362 voti raccolti questa volta al primo turno, il 5 giugno, non sono bastati. Dopo 31 anni resterà fuori dall’assemblea: “Fuori dal Consiglio, non dalla politica – precisa -. E Sala e i suoi alleati sappiano che continuerò a fare tutto ciò che mi sarà possibile, battaglia su battaglia, con trasparenza e convinzione”.
L’inizio del curriculum politico di De Corato è datato 1973 quando, da Andria, in Puglia, emigrò a Milano: da allora ha ricoperto gli incarichi di consigliere provinciale, vicesindaco (per 14 anni), assessore comunale con diverse deleghe, deputato, senatore. Tuttora è un consigliere regionale. Nell’arco del tempo è passato dall’Msi ad An al Pdl a Fratelli d’Italia. Sempre ai primi posti delle presenze dei consiglieri in aula, proprio oggi ha ricordato di aver “dedicato molto più tempo a servire la città che alla mia famiglia”. Le preferenze della campagna elettorale appena conclusa lo certificano: “Un elettore su 5 di Fratelli d’Italia ha espresso la preferenza per il sottoscritto. Non è cosa da poco. Purtroppo il partito ha registrato un dato negativo, altrimenti sarei stato eletto”.
Da sempre De Corato ha dato battaglia alla sinistra, dagli anni di piombo alla recente rivoluzione arancione: “Ieri esponenti della sinistra cantavano ‘De Corato disoccupato’, lo stesso slogan utilizzato nei miei confronti dai centri sociali nel 2011, quando vinse Pisapia. Faccio presente a costoro che resto in Consiglio regionale, che sono più attivo che mai e che continuerò senza sosta a combattere e a sottolineare gli errori e le contraddizioni che Sala per forza di cose si troverà molto presto ad affrontare”. E poi “in politica mai dire mai perché se nel mio caso ci sono stati un inizio e una fine, ci potrà essere, in futuro, anche un ritorno”.