Lo avrebbe voluto chiamare così il Movimento nel 2004, e pensava di coinvolgere 1 milione di cittadini. Ma erano le idee di un comico… che però faceva tremare i potenti dal palco dei teatri. Immaginò che con la rete ed internet, avrebbe scansato censure e mediazioni ed alla fine avrebbe evitato di camuffare dietro un Triangolo con Pietro Longo, la sua irrefrenabile voglia di parlare di P2 in Rai. Voleva, maieuticamente tirar fuori il furore dai cittadini, disponibile anche a bere la Cicuta per il bene del Paese. Un Socrate post moderno che aveva intuito le parole chiave del futuro: rete, indignazione, coraggio, condivisione. Quando Celentano in Tv propose il dualismo cos’è Rock, cos’è Pop, morì d’invidia, perché l’avrebbe voluta tirar fuori lui questa metafora alla Gaber.
Oggi, con due parole spiega tutto, pontificando: bellezza e semplicità. Per vincere “a furor di popolo” servono bellezza e semplicità, lo ha capito, il resto è noia. I cittadini si sono innamorati della Raggi e dell’Appendino, e in tutto il mondo oggi in prima pagina questo minuto e semplice bel volto, ricorda e somiglia a quello della ragazza simbolo della repubblica che fino a ieri abbiamo visto nei media, a simboleggiare il cambiamento. Bellezza e semplicità, per tornare ad innamorarsi dell’Italia, dei suoi beni comuni, delle sue immense potenzialità giovanili, dell’enorme generosità che vi batte dentro.
Distratta la politica, non ha capito che se nel Paese milioni di cittadini si dedicano al volontariato, altrettanti milioni guardano alla Politica come volontariato ed alla fine, questa moltitudine diventa un’onda crescente ed inarrestabile. Perché volontariato è anche dare sfogo alla “volontà di potenza” che abita gli individui e che li trasforma in comunità, con le stesse modalità con le quali riusciamo ad essere sempre allenatori, ingegneri, statisti da bar, opinion square, giudici ed avvocati. Gli italiani non si sono disaffezionati alla politica…gli italiani si sono allontanati dai politici che è ben altra cosa. Hanno problemi quotidiani e guardano al reddito di cittadinanza, piuttosto che allo jobs act, alla lotta alla corruzione piuttosto che al ponte sullo stretto.
Agli italiani interessa una cosa che gli viene impedita, e che mi ha fatto capir bene una giovane di 20 anni partita all’estero e poi ritornata: andando fuori, dovrei cambiare me stessa, preferisco restare e cambiare il mio Paese. E’ questa l’essenza del M5s che a furor di popolo oggi vince su Roma rinunciando al “panem et circenses” unica carta che hanno lasciato in mani al povero giacchetti. Ed a Torino, come si poteva immaginare oggi che potesse tornare a vincere colui che tutti ricordano come il politico della fatidica frase: ”abbiamo una banca!”, contro la bellezza e semplicità della Appendino. Renzi ha cominciato a perdere il giorno dopo che ha vinto, perché ha pensato di interpretare nel romanzo “il vecchio e il mare” la parte del giovane di Santiago o Santiago stesso, senza invece capire che a lui era destinata la parte del marlin. E poi sono convinto che a Beppe Grillo la parte del vecchio Santiago, calza a pennello, al pari di Spencer Tracy.