Invettiva severa del deputato Pd, Gianni Cuperlo, contro Matteo Renzi, nel corso de L’Aria che Tira, su La7, all’indomani della débâcle elettorale subita dal Pd in diverse città italiane. L’esponente della minoranza dem assolve la sua corrente e precisa: “Non chiedo le dimissioni del segretario, anche se sulla richiesta della distinzione tra i ruoli di segretario del Pd e di premier ci ho fatto un congresso e ho perso. Siamo stati battuti per la linea del partito e dobbiamo porci delle domande. Solo io ricevo ogni giorno centinaia di mail da parte di insegnanti arrabbiati per la “Buona Scuola”. Altri mi scrivono mail critiche sull’operazione Imu, che parla solo a un pezzo del Paese”. E aggiunge: “Il 16 giugno, poco prima dei ballottaggi, è stato lanciato il No Imu Day, una festa di piazza contro l’Imu. Una cosa del genere mi è sembrata quasi dadaista. Io non so se questo suggerimento è arrivato dal guru americano Jim Messina, che paghiamo profumatamente. Se è così, do un modestissimo consiglio: lo paghiamo noi, ma vada a lavorare con Donald Trump, tanto noi sbagliamo da soli“. Poi il colpo definitivo al leader del Pd: “Abbiamo perso 19 Comuni su 20 contro il M5S. Questo non è un campanello d’allarme rispetto all’Italicum che abbiamo congegnato? Avete presente quel geniale e strepitoso cartone animato con Wile Coyote che architetta delle trappole micidiali delle quali finisce puntualmente vittima? Temo che noi siamo sul ciglio di quell’operazione“. E sottolinea: “Conviene forse a chi ha il timone porsi la domanda se andare diritto per quella rotta o se rischia di andare a scoglio, perché in tal caso sterzare il timone è nell’interesse anche di chi oggi guida questo partito. Ormai ci sono parole, come cambiamento, innovazione, riformismo, che sono come dei caciocavalli appesi: non si capisce più che cosa vogliano dire. Non puoi innovare se dietro non hai consenso”