“Sono così orgogliosa della mia mamma”. Si apre con queste belle parole la lettera che, sul suo profilo Instagram, la modella 19enne Bella Hadid ha indirizzato alla madre, Yolanda Foster, in vista dell’uscita del libro di quest’ultima, “Believe me”, previsto per febbraio 2017. Parole che raccontano una storia di sofferenza che lega tra di loro genitore e figlia: entrambe, infatti, sono affette dalla malattia di Lyme, definita la “patologia invisibile” e causata dalla puntura delle zecche.
“Ti ho vista a letto, mentre combattevi, negli ultimi 5 anni delle nostre vite – continua la ragazza – pensando ‘perché tutto questo dovrebbe succedere a un angelo come te?’. Vorrei piangere, consapevole che non c’è stato nulla che io potessi fare per aiutarti, che ci sono state persone che si sono messe contro di te e sapendo cosa stai passando”. Bella ricorda poi che anche lei è affetta dalla stessa malattia: “Sto combattendo con la Lyme e altre infezioni a essa correlate da due anni a questa parte, sempre più debilitata dall’andare a cavallo, a scuola e al lavoro, che sono le cose a cui sono più legata”.
La malattia è stata diagnosticata a Yolanda Foster nel 2012, e sempre lei, lo scorso ottobre, ha annunciato alle telecamere che anche i due figli più piccoli, Bella e Anwar, ne erano stati colpiti. Durante la premiazione della Global Lyme Alliance Gala a New York la donna ha infatti annunciato: “Quando anche a Bella e Anwar è stata diagnosticata la malattia cronica di Lyme, nei primi mesi del 2012, guardare i miei bambini lottare in silenzio per sostenermi nel mio viaggio mi ha gettata nella più profonda disperazione”.
Anche un’altra celebrità era stata colpita, nel 2013, dalla malattia di Lyme: Avril Lavigne l’aveva infatti confessato in televisione, al “Good Morning America”, raccontando la diagnosi tardiva che ne aveva rallentato la guarigione. “Questa è la mia seconda vita”, aveva detto la cantante, che ora è a metà del cammino che la porterà a una guarigione completa.
Secondo il Corriere della Sera, la malattia deve il suo nome a un piccolo centro del Connecticut, chiamato “Old Lyme” dove, nel 1975, si verificarono numerosi casi di infezione che interessarono la maggior parte della popolazione. Da questi casi si apprese che gli insetti che causano la malattia sono le piccolissime zecche del gruppo Ixodes ricinus, portatrici del batterio Borrelia burgdorferi: dopo il loro morso può diffondersi ai linfonodi umani ma anche disseminarsi nel sangue finendo per colpire gli organi interni. Secondo il quotidiano di via Solferino, il primo caso italiano della malattia venne identificato in Liguria nel 1983, per poi diffondersi negli anni seguenti in tutte le altre regioni tranne Valle d’Aosta e Basilicata. I casi sono stati complessivamente poco più di 1300 nel periodo dal 1983 al 1996 e sebbene la scoperta della presenza della malattia in Italia sia stata abbastanza precoce, ad oggi non esiste un quadro unitario della epidemiologia sul territorio nazionale.
Aggiornato da redazione web il 23 giugno alle 2016