“Non vorrei che qualcuno fosse preoccupato che sia finita la pacchia delle varianti e delle riserve. C’è qualcosa che non va”. Così il presidente dell’Anac Raffaele Cantone torna a difendere dalle critiche il Codice appalti, stavolta passando all’attacco. Ascoltato in audizione di fronte alle commissioni Ambiente di Camera e Senato, il magistrato napoletano ha difeso la scelta, portata avanti con il Codice appalti, di limitare le gare al massimo ribasso, dove tradizionalmente si annida la corruzione. Ma ha colto anche l’occasione per rispondere alle perplessità del presidente espresse dal presidente Anm Piercamillo Davigo: “Non voglio entrare in polemica con Davigo, che non ha detto che questo codice è inutile, ma che il Codice è inutile, qualsiasi Codice. Probabilmente lui non avrà avuto il tempo di leggerlo“.
Di fronte alle “considerazioni sull’abbandono del massimo ribasso“, Cantone si dice perplesso: “Prima dell’approvazione tutti sembravano dell’idea andasse buttato e lo credo anche io. Ci sono cose preoccupanti: Parlamento e ministero dovrebbero far sentire la propria voce“. Ai cronisti che lo hanno interpellato a margine dell’audizione e gli hanno chiesto se non ci sia un’attività di lobby contro il nuovo Codice, Cantone ha detto “non sono se ci sia un’attività di lobby, ma è strano quello che si sta verificando, un fuoco di fila che non ha giustificazioni rispetto a un Codice che certamente ha una serie di novità e problemi, ma molti meno di quello precedente”.
Dopo l’avvio del nuovo Codice appalti, osserva Cantone, si è avuta “una riduzione pesante del numero delle gare che non riteniamo sia giustificata: non ci sono motivazioni giuridiche che lo giustifichino. Speriamo che questo meccanismo si sblocchi”. Come aveva già avuto modo di sottolineare, il presidente Anac rileva “una sorta di ostilità preconcetta nei confronti del codice” e questo suscita “preoccupazione”. E aggiunge: “Ad oggi non abbiamo segnalazioni specifiche di criticità sul Codice appalti se non quella, purtroppo molto significativa, che riguarda la grande preoccupazione delle pubbliche amministrazioni sull’attuazione degli istituti previsti dal Codice”.
Intanto, il magistrato napoletano ha descritto le prossime tappe della legge che, approvata ad aprile, ora deve essere integrata dalle linee guida previste dall’Anac. Cantone ha annunciato che l’Autorità nazionale anticorruzione ha dato il via libera a cinque linee guida relative all’applicazione del Codice e la prossima settimana si punta ad “approvare le linee guida sui contratti sotto la soglia comunitaria” di 5,2 milioni di euro, mentre “le linee guida sulle commissioni di gara, che sono già andate in consultazioni, saranno probabilmente approvate la prima settimana di luglio”.