Tremilatrecento evasori totali, 840 società fantasma, riciclaggio, contraffazione. E poi malagestione dei fondi pubblici e finanziamenti richiesti illecitamente, per un danno totale di 2,3 miliardi di euro alle casse dello Stato. E’ questo il bilancio delle attività effettuate dalla Guardia di finanza nei primi 5 mesi del 2016 e che le Fiamme Gialle hanno diffuso in occasione dei 242 anni di vita del corpo, celebrati oggi, martedì 21 giugno, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, del ministro dell’Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan, e del Comandante Generale della Guardia di finanza, il Generale di corpo d’armata Giorgio Toschi.
Oltre ai soggetti completamente sconosciuti al fisco e società fantasma costituite per sfuggire alla tassazione, da gennaio a maggio 2016 la Guardia di finanza ha inoltre scoperto 220 casi di trasferimento indebito all’estero di redditi societari e ha sequestrato patrimoni per 300 milioni di euro. Alla criminalità organizzata, poi, gli uomini della Gdf hanno sequestrato beni e patrimoni per un miliardo e 300 milioni, oltre a 220 aziende, mentre sono state mille le persone denunciate per riciclaggio e 300 quelle che si sono viste contestare il reato di autoriciclaggio. Per quanto riguarda la contraffazione, sono stati sequestrati 41 milioni di prodotti con marchi contraffatti. Infine, gli uomini della Gdf hanno sequestrato 6 tonnellate di droga (arrestando 748 persone) e arrestato 33 scafisti.
Non solo: tra sprechi, mala gestione di risorse e finanziamenti richiesti illecitamente, ammonta a circa 2,3 miliardi che gravano sulle casse dello Stato: in particolare, la Gdf in questi primi cinque mesi dell’anno ha segnalato danni erariali dovuti a sprechi e mala gestione di risorse pubbliche per 2 miliardi di euro e ha individuato finanziamenti europei e nazionali illecitamente richiesti per un valore complessivo di 360 milioni di euro.
Sul fronte dell’evasione all’estero e dei controlli fatti nel corso del 2015, “a fronte di 444 interventi dei reparti, la base imponibile lorda proposta per il recupero a tassazione ammonta a 30 miliardi di euro“, ha detto Padoan. Di questi 21 miliardi sono legati alla “fittizia residenza all’estero di persone fisiche e società, circa sette miliardi per stabili organizzazioni non dichiarate e due miliardi per il ‘transfer pricing'”, ha aggiunto il ministro. Che ha commentato: “La corruzione, la criminalità economica anche sui mercati finanziari, i molteplici canali che alimentano l’economia sommersa illegale” sono “fenomeni complessi ed interdipendenti, capaci di colpire ed inquinare il tessuto economico e il sistema finanziario”.