Pur confermando la squalifica internazionale imposta l'anno scorso dell'atletica russa, secondo lo Iaaf "dopata per volere centrale", il Comitato Olimpico Internazionale ha comunicato che la partecipazione degli atleti russi e keniani ai Giochi di Rio andrà valutata caso per caso. Intanto, la Federazione atletica della Russia ha annunciato che farà ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport
Si valuterà caso per caso. Pur confermando la squalifica internazionale imposta l’anno scorso all’atletica russa (“dopata per volere centrale”) e confermata il 17 giugno dalla Iaaf, al termine del summit di Losanna il Comitato Olimpico Internazionale ha comunicato che la partecipazione degli atleti russi e keniani ai Giochi di Rio andrà valutata caso per caso. L’agenzia mondiale antidoping Wada, infatti, ha dichiarato i due Paesi “non conformi” alle sue regole. I singoli atleti della Russia così come quelli del Kenya, quindi, potranno partecipare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro di quest’estate, gareggiando sotto la bandiera del loro Paese, solo se dimostreranno di essere puliti.
Per protestare contro l’esclusione dalle Olimpiadi 2016 dell’atletica russa, intanto, la Federazione atletica di Mosca ha annunciato che farà ricorso al Tribunale arbitrale dello sport. Il divieto che impedirà la partecipazione ai Giochi di Rio, è “legalmente indifendibile”, ha detto il presidente del Comitato Olimpico russo, Aleksander Zhukov. “La Russia non boicotterà le Olimpiadi” di Rio, ma “valuterà la possibilità di fare causa alla Iaaf (la federazione internazionale di atletica, ndr)” ha detto il presidente del Comitato olimpico russo, Alexander Zhukov, all’agenzia Tass.