Il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva puntato il dito contro i vertici operativi di Publiacqua
A quasi un mese dal cedimento del Lungarno Torrigiani a Firenze, si dimette l’amministratore delegato di Publiacqua Alessandro Carfì. Lo fa chiedendo alla romana Acea, azionista di maggioranza che possiede il 40 per cento di Publiacqua e nel mirino della rivoluzione promessa dal nuovo sindaco Virginia Raggi, di impegnarlo “in un incarico diverso” prevedendo un avvicendamento nel ruolo di amministratore della società. “Avverto la necessità che il clima di collaborazione tra Publiacqua, tutti i suoi azionisti e le responsabilità coinvolte nella ricostruzione sia ancora più solido e ispirato dalla serenità e massima collaborazione. Per favorire ciò ho chiesto al mio gruppo un avvicendamento nella responsabilità di amministratore delegato della società”, si legge nella nota con cui Carfì ha informato del passo indietro il presidente Filippo Vannoni.
Dopo il crollo sul Lungarno dello scorso 25 maggio, a causa della rottura di una tubazione dell’acquedotto, il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva puntato il dito contro i vertici operativi di Publiacqua, invocando proprio le dimissioni di Carfì. “La voragine di Lungarno Torrigiani – ha affermato Carfì – è stata una prova difficile e nuova per Publiacqua. La società si è mostrata tuttavia pronta e reattiva sia nel gestire l’evento che le conseguenze”. Quindi: “Voglio ribadire – dice – che resto convinto che la società, in tutte le sue articolazioni e responsabilità, ha operato con la dovuta diligenza. Il tempo e le analisi in corso sui fatti accaduti si incaricheranno di dimostrarlo anche a chi ha avuto ed ha opinioni diverse”.