Hanno due imperativi: divertirsi e cantare. Vista da vicino la Green Army non ha molte altre pretese, anche se con l’avvicinarsi del fischio d’inizio di Italia-Irlanda la domanda si fa sempre più frequente: “Vi fate da parte? Dai su, che andiamo avanti anche noi”. Durante il countdown cresce anche il tasso alcolemico, ma senza disturbare nessuno. Se non qualche autista di passaggio perché il pallone calciato in aria riatterra sotto le macchine e va recuperato.

È solo una grande festa ballata sulle note di “Go West” quella che va in scena nel centro di Lille. È il party di una tifoseria che vuole godersi questo Europeo e le ore che precedono la sfida all’Italia cosciente che potrebbero essere le ultime in Francia. Dove la Green Army ha lasciato il segno. Un graffio buono, mica i cazzotti di inglesi e russi o i fumogeni degli hooligans croati. La serenata alla suora, la ninna-nanna intonata al bimbo nella metropolitana, I love you baby” cantata con garbo a una ragazza francese di passaggio. Gesti che riconciliano con le tifoserie e che meritano d’essere raccontati per offuscare i video in soggettiva di sedie e tavolini che volano a Marsiglia e non solo.

Qui a Lille, in Place du Général-de-Gaulle, le sedie servono invece come palcoscenico per lanciare i cori. Partecipano anche i tifosi dell’Olanda, la grande assente di questa edizione in cui anche il Galles fa la sua figura. È pura goliardia. Gli irlandesi hanno una grande fantasia e una buona memoria. Assieme agli italiani si balla e si canta, ma ecco che di tanto in tanto qualcuno intona “You love pasta, We love beer” e tutti – ma proprio tutti – hanno in testa un nome: Totò Schillaci. L’attaccante palermitano fu infatti l’autore del gol che mandò a casa l’Eire a Italia ’90. “Non lo dimenticheremo mai”, ripetono spesso i ragazzi in verde per le vie della città francese.

C’è chi si diverte a svuotare litri di sapone in una fontana, facendo ‘montare’ una fitta schiuma che diventa buona per inscenare un party. In tanti occupano l’esterno dei bar. Famiglie interne, festanti, cantano come e più di chi si diverte davanti a Gare de Lille Flanders tra palloni calciati in area e travestimenti da Leprechaun, il tipico folletto irlandese. Con gli italiani, in netta minoranza, sono solo baci e abbracci. Era accaduta la stessa cosa quando l’Irlanda ha affrontato Belgio e Svezia: “Noi amiamo il calcio, siamo qui solo per divertirci e supportare i nostri, non siamo come gli inglesi”, dice con orgoglio un ragazzo. Lo aveva ripetuto un suo connazionale in un video che immortalava un gruppetto di irlandesi intenti ad aiutare una signora nel cambio di una ruota della sua auto. Se poi Shane Long – come cantano a squarciagola – saprà terrorizzare la difesa italiana allora questa notte sarà festa grossa. E altre città conosceranno il tifo sano, bello e colorato di un popolo che ama il football e sta incantando l’Europa.

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