“Non è più il tempo dell’obbedienza e per questo abbiamo deciso di violare le misure cautelari che ci sono state imposte”. Ieri sera a Bussoleno, alcuni dei 18 attivisti No Tav ai domiciliari o con l’obbligo di firma per gli attacchi al cantiere del 28 giugno 2015 hanno dichiarato che violeranno le restrizioni. I fatti si riferiscono al 28 giugno scorso quando un corteo di oltre mille persone ha violato i divieti della prefettura raggiungendo il cantiere e tirando giù delle reti. “Sono pronto ad andare in carcere – dichiara uno degli attivisti che nonostante i domiciliari ha parlato all’assemblea No Tav di ieri sera a Bussoleno – adottano queste misure per spaventare e allontanare la gente dai luoghi dove abbiamo sempre camminato e lottato”
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