I pm si sono mossi sulla base dell’esposto presentato dall’Associazione nazionale libertà e progresso (Anlep). Il fascicolo, a modello 45, è senza reato e senza indagati
Quattro giorni fa l’esposto contro la neosindaca di Roma, Virginia Raggi, per la storia – raccontata dal Fatto Quiotidiano – della consulenza all’Asl di Civitavecchia. Oggi la procura di Roma ha aperto un fascicolo modello 45 ovvero senza ipotesi di reato né indagati, sul caso dell’incarico non dichiarato. Questo modello di fascicolo ovvero “atti relativi a “permette, eventualmente, l’archiviazione diretta da parte del pm senza passare dal gip. In presenza di una denuncia il fascicolo a modello 45 è il primo del step: sarà poi il pm titolare delle indagini se delegare le indagini alla polizia giudiziaria.
I pm si sono mossi sulla base dell’esposto presentato dall’Associazione nazionale libertà e progresso (Anlep) – il cui dirigente è un esponente del Pd – riguardo la presunta omissione di dichiarazione di incarichi e compensi per l’attività professionale svolta in favore della Asl di Civitavecchia nel periodo in cui riceveva l’incarico di consigliere all’assemblea Capitolina di Roma Capitale.
La notizia dell’apertura del fascicolo arriva quasi in contemporanea con quella dell’apertura di un altro fascicolo; quello del Csm su Alfonso Sabella, magistrato ed ex assessore alla Legalità della giunta Marino, per le dichiarazioni sul caso.
Secondo Anlep potrebbe “ipotizzarsi il reato di falso ideologico in atto pubblico o altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici”. A firmarlo il vicepresidente dell’associazione. Nella premessa del documento si legge: “Da alcuni quotidiani e notizie pubblicate sul web ho appreso che Virginia Raggi avrebbe omesso di dichiarare incarichi e compensi per attività professionale svolta in favore della Asl di Civitavecchia… nel periodo in cui riceveva l’incarico di consigliere presso l’assemblea Capitolina di Roma Capitale”.
Raggi, prima della elezione, si era difesa su Facebook. “Solo per dimostrare la pochezza di certe accuse” aveva scritto allegando “l’autocertificazione del 2015 nella quale specifico di aver svolto l’incarico, come legale fiduciario, per conto della Asl di Civitavecchia, percependo un acconto di 1.878,69 euro e specificando, tra l’altro, la data di emissione della fattura, vale a dire il 2014″. La pentastellata aveva spiegato che “l’autocertificazione è del 2015 perché è nel 2015 che percepisco – come recita l’allegato – il relativo compenso. Per quanto riguarda invece l’incarico del 2012 non ero ancora consigliere e non era previsto alcun albo speciale”.
La Virginia Raggi nel 2013 e 2014 aveva attestato di “non aver ricoperto incarichi con oneri a carico della finanza pubblica”, mentre nel 2015 aveva reso appunto una dichiarazione sul punto. La legge Severino prevede che sia ineleggibile chi ha riportato una condanna per una pena superiore ai due anni e una eventuale condanna per falso (art. 483 del codice penale), prevede una pena massima fino a due anni. Di conseguenza fuori dal perimetro della legge Severino. Prima però chi indaga dovrebbe provare il dolo.