Il nuovo direttore presenta le novità dell'autunno: "La rete è la seconda generalista in assoluto, ma negli ultimi 4 anni ha perso 2 punti di share e 4 milioni di contatti". Le cause? Secondo la Bignardi sarebbero un diverso modo di fruire il mezzo televisivo insieme alla forte concorrenza da parte di nuove emittenti satellitari
Daria Bignardi inizia a dare forma alla terza rete Rai. Il direttore in commissione di Vigilanza Rai ha annunciato le prime novità: Chi l’ha visto?, storico programma della rete, “avrà una striscia quotidiana e ci sarà uno spazio di 25 minuti alle 12.25. Quello del programma condotto da Federica Sciarelli “non è un successo casuale – ha detto la Bignardi – Abbiamo un grande romanzo popolare, il racconto della pancia dell’Italia, e poi c’è il tema degli scomparsi. Le questure di mezza Europa si rivolgono a Chi l’ha visto?, che ha un database incredibilmente aggiornato”.
Spazio a temi legati all’attualità, con un impegno della rete ad affrontare in modo continuativo la questione dei migranti: “Abbiamo acquistato il film Fuoco a mare che manderemo in prima serata il 3 ottobre”, anniversario del naufragio dei migranti a Lampedusa nel 2013 (morirono quasi 400 persone). Annunciato anche il coinvolgimento di Alessandro Baricco con letture del romanzo “Furore” di John Steinbeck. Altro tema, l’Islam: “Non possiamo parlarne solo quando diventa emergenza“. Verrà quindi lanciato un progetto di Gad Lerner, sperimentale e di poche puntate, in cui il giornalista “andrà in giro per l’Italia a raccontare storie”. Il programma si chiamerà Islam, Italia.
Ancora, Rischiatutto: la riedizione del quiz condotto da Fabio Fazio e andata in onda su RaiUno “è stata un test. Adesso deve diventare un programma, spero di successo”. Ma la Bignardi non nasconde di puntare molto sul daytime: “E’ forte. La rete ha 55 programmi, siamo la rete in assoluto che ha più produzioni – ha proseguito la Bignardi – Le produzioni significano volti, fidelizzazione e patto forte con gli ascoltatori. Dobbiamo confrontarci con il cambiamento dei linguaggi, e soprattutto con il digital. Oggi non si può fare nulla senza pensare a un prodotto televisivo che vive anche al di là del fruitore immediato. Devo immaginare che qualcuno andrà a cercare un programma sul web”. Così la neo direttrice di rete ha spiegato la volontà di aprire al mondo dei social e a un pubblico più giovane: “Nonostante Rai 3 sia oggi ancora la seconda rete generalista in assoluto, con uno share di circa 6,9%, negli ultimi 4 anni ha perso 2 punti di share e 4 milioni di contatti“. Le cause? Secondo la Bignardi sarebbero appunto un diverso modo di fruire il mezzo televisivo insieme alla forte concorrenza da parte di nuove emittenti satellitari. “C’è un nuovo modo di fruire la televisione, parlo di smartphone e tablet, se non cambiamo rischiamo di perdere sempre più spettatori. Il nostro target medio attuale ha un profilo medio di circa 60 anni. Se non includiamo un pubblico più giovane, non so che fine faremo”.
.