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Video - 24 Giugno 2016
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- 14:10 - Autonomia: Losacco (Pd), 'diventerà problema politico per Meloni'
Roma, 29 lug. (Adnkronos) - “220mila firme raccolte in 3 giorni, di cui circa 15mila solo da questa mattina. È una mobilitazione incredibile, una straordinaria risposta di popolo a chi vorrebbe spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata”. Così in una nota il senatore barese del Pd, Alberto Losacco.
“Pensavano - prosegue il parlamentare dem - che gli italiani non capissero, che la materia fosse troppo tecnica per scaldare i cuori. E invece il suo fine era fin troppo chiaro per non essere compreso nella sua gravità. Il dato più rilevante è che le firme non stanno arrivando solo dal Mezzogiorno ma da tutto il Paese. Segno che, come ha detto il forzista Roberto Occhiuto, questa riforma è voluta solo da un pezzo del ceto politico nordista di Governo. Di questo passo, il referendum non solo supererà il quorum, come già dicono i primi sondaggi, ma diventerà - conclude Losacco - un enorme problema politico per il Governo Meloni”.
- 14:10 - Parigi 2024: dalle forti piogge al caldo torrido, distribuiti cappelli e acqua agli spettatori
Parigi, 29 lug. (Adnkronos/Dpa) - Dopo un inizio delle Olimpiadi di Parigi contrassegnato dalle forti piogge, gli spettatori devono prepararsi all'arrivo del caldo torrido, che a Parigi toccherà punte di 36 gradi, già domani, secondo il servizio meteorologico francese Météo France.
La regione dell'Île-de-France, di cui Parigi fa parte, ha distribuito centinaia di migliaia di cappelli, ventilatori e bottiglie riutilizzabili per gli spettatori. Bottiglie d'acqua saranno distribuite ai viaggiatori anche nelle stazioni ferroviarie della capitale francese.
- 13:39 - Pescare Show, il Salone internazionale della pesca si sposta a Rimini
Roma, 29 lug. (Adnkronos) - Nuova location per “Pescare Show - the international event for sport fishing”, la grande fiera della pesca sportiva, nautica da diporto e outdoor organizzata da Italian Exibition Group (IEG). Nell’ottica di un ampliamento degli spazi espositivi e delle filiere di riferimento, con una maggiore attenzione rivolta alla pesca in mare (che si affiancherà al settore della pesca in acqua interne, asse portante dell’evento) e allo sport d’acqua più in generale, Pescare Show dal 7 al 9 febbraio 2025 si svolgerà per la prima volta nel quartiere fieristico di Rimini: una scelta condivisa con le associazioni di settore, con le principali aziende espositrici e con gli stakeholder che nei giorni scorsi sono stati ospiti a Rimini proprio per toccare con mano queste novità e per condividere i progetti per la prossima edizione. Un incontro importante e ricco di indicazioni.
Lo sbarco a Rimini del Salone internazionale dedicato alla pesca sportiva, alla nautica e all’outdoor rappresenta un’occasione per arricchire la manifestazione di spazi espositivi e con iniziative legate alla pesca in mare e alla nautica. Novità che partono dalla struttura con le piscine interne del quartiere fieristico riminese che saranno utilizzate per eventi di lancio, ma anche dalla possibilità di organizzare un vero e proprio Fuori Salone con prove in mare grazie al coinvolgimento del Club Nautico di Rimini . Il tutto, ovviamente, accompagnato dai momenti di formazione - come le attività di avvicinamento alla pesca e alla nautica per i bambini e i diversamente abili - e dai focus sulla pesca organizzati con importanti realtà scientifiche e universitarie in tema di tutele ambientale, che da sempre caratterizzano Pescare Show.
Organizzata da IEG in partnership con FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) che sarà nel calendario di convegni, eventi di approfondimento e attività didattiche, e con il patrocinio di Assonat (Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici), Pescare Show è la principale fiera di settore in Italia ed è la rassegna di riferimento della community della pesca sportiva e della nautica da diporto: una industry che parla di persone e di passione, basata su esperienza e senso di appartenenza.
Con l’edizione 2025, inoltre, verrà data ulteriore forza al progetto di internazionalizzazione della manifestazione con il coinvolgimento di associazioni e stakeholder provenienti da tutta Europa grazie alle partnership - tra gli altri - con Effa, European Fly Fishing Association, Angling International (il principale magazine B2B in Europa), Inside Fishing, e al rinnovo delle media partnership con H2O magazine e Italian Fishing Tv.
L’evento di febbraio a Rimini sarà il momento di incontro di tutti i settori della pesca sportiva e ricreativa, ma si aprirà anche al comparto della nautica, della cantieristica, dell’elettronica e a tutto il mondo dell’outdoor inteso come vita all’aria aperta, amore e rispetto per l’ambiente. E a tutte le attività sportive che hanno l’acqua come elemento di riferimento. Un esempio? Unire la passione per la natura, le attività outdoor come trekking e bike alla pesca in acqua dolce con canne ultraleggere. Pratica che sta conquistando anche i più giovani.
Fra le aree speciali che saranno organizzate all’interno di Pescare Show, oltre all’utilizzo delle piscine interne alla Fiera , si segnala “Aquademo” (l’acquario gigante dedicato alle dimostrazioni dei prodotti e agli interventi di content creator e prostaff), “Fly Tying experience” (dedicato alla pesca a mosca con la presenza dei migliori costruttori al mondo di mosche artificiali), il “Social media village” per gli incontri con influencer e prostaff, sportivi ed esperti del settore, e “Content Hub”, un’area talk pensata per incontri e presentazione di prodotti.
In occasione di Pescare Show, per garantire la massima fruibilità e favorire l’accesso ad appassionati ed aziende provenienti da tutt’Italia sarà attiva la stazione dell’Alta Velocità ferroviaria presente all’interno della Fiera di Rimini. Sempre nel 2025, dopo l’edizione di Rimini, nel mese di marzo Pescare Show 2025 si sposterà a Napoli, nella Mostra d’Oltremare.
- 13:39 - Rai: Paita (Iv), 'norma approvata da Parlamento non usata da Renzi'
Roma, 29 lug. (Adnkronos) - "La norma sulla Rai approvata dal Parlamento non è una norma usata dal governo Renzi ma da tre governi: il governo Conte 1 nel 2018, il governo Draghi nel 2021, il Governo Meloni nel 2023. Renzi non ha mai nominato il capo della rai. Conte Draghi e Meloni si". Così Raffaella Paita di Iv.
- 13:37 - Liguria: Paita (Iv), 'senza centro riformista non si vince'
Roma, 29 lug. (Adnkronos) - “Ho sempre avuto una collocazione all'opposizione di Toti, perché ci sono questioni seguite male: dalla sanità, la Liguria è la regione più anziana d'Italia e che ha le liste d'attesa più lunghe, alle molte infrastrutture bloccate. Sono questioni che porremo all'interno dell'agenda del centro sinistra, per provare a costruire una alternativa. Con le nostre parole d'ordine, con il nostro modo di essere, che è diverso rispetto agli altri”. Lo ha detto la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, ospite a L'aria che tira su La7.
“La Liguria è un territorio complesso, in cui una visione schematica non basta. Se non c'è un centro riformista, con un occhio al civismo, non si vince”, aggiunge Paita.
- 13:24 - Mo: ministero Esteri turco, 'Netanyahu finirà come Hitler'
Ankara, 29 lug. (Adnkronos) - "Proprio come Hitler, che ha commesso un genocidio, ha trovato la sua fine, così Netanyahu, che ha commesso un genocidio, troverà la sua fine". Lo ha scritto su X il ministero degli Esteri turco.
"Così come i nazisti, che hanno commesso un genocidio, ne sono stati ritenuti responsabili, lo saranno anche coloro che hanno cercato di sterminare i palestinesi - prosegue la dichiarazione del ministero - L'umanità starà al fianco dei palestinesi. Tu, Netanyahu, non sterminerai i palestinesi. E pensare nel settembre 2023, Netanyahu ed Erdogan si sono incontrati per la prima volta, in quello che sembrava essere un nuovo capitolo nelle relazioni".
- 13:08 - Liguria: Orlando, 'lavoro complesso da fare in poco tempo'
Roma, 29 lug. (Adnkronos) - "Quello che mi colpisce in questi giorni in cui si ricostruisce sui giornali, e lo fa tutto il centrodestra, la vicenda ligure come una specie di golpe, tralasciando la parte strettamente processuale, e' che ci troviamo di fronte ad una maggioranza di governo che lo denuncia sostanzialmente con dei tweet. Non utilizzano nessuno degli strumenti previsti dalla Costituzione per intervenire eventualmente in una situazione che ritengono abnorme, né il potere ispettivo, la facoltà disciplinare che ha il Ministro della Giustizia, ne' eventualmente la forza di una iniziativa legislativa, perché chi denuncia questo ha la maggioranza in Parlamento". Lo ha detto il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a Radio Anch'io su Rai Radio 1.
"Mi risulta poi che il ricorso in Cassazione, che dovrebbe essere lo strumento principe per intervenire in una vicenda che abbia eventualmente profili di abnormità, è stato fatto solo qualche giorno fa. Quindi noi stiamo assistendo ad una rappresentazione che non corrisponde, stando all'azione e alla reazione del centrodestra, alla realtà".
"Molto tempo prima dell'inchiesta giudiziaria io avevo denunciato - ha ricordato Orlando - una democrazia che si stava trasformando in Liguria in una oligarchia predatoria. Sostanzialmente in una situazione nella quale il censo, il denaro, la posizione economica diventano in qualche modo un viatico per accedere a decisioni e sedi decisionali svuotando quelle che sono le sedi proprie dal punto di vista istituzionale. In Liguria è successo proprio questo: si decideva nelle barche o nelle ville e non in consiglio regionale o nella giunta regionale. Credo che questo sia l'anticamera di un indebolimento del principio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. La Liguria è una regione nella quale si possono aspettare moltissimi mesi per una visita specialistica ma poche settimane, se hai gli amici giusti, per avere una concessione demaniale. Questo non era necessario attendere l'inchiesta per comprenderlo".
"Da Gennaio scorso, quando mi era stato chiesto da qualcuno, che aveva pensato a me come possibile figura per mettere insieme la coalizione delle opposizioni in regione, ho sempre risposto che voglio dedicarmi alla mia regione nelle forme e nei modi che sono più utili - ha spiegato l'esponente dem - perché mi rendo conto che stare al governo mi ha anche allontanato un po' dal mio territorio e questa legislatura volevo dedicarla a riprendere un rapporto più forte con la mia regione. Questo significa che devo essere io il candidato? Non necessariamente. Questo significa che voglio fare una battaglia che sto facendo. A questo punto è urgente che la coalizione definisca l'ingaggio programmatico, quali sono gli elementi, qual è la figura più idonea a rappresentare la piattaforma sulla quale costruire una alternativa, che non può essere solo la critica a Toti".
"Questo tipo di lavoro deve essere fatto molto velocemente, sapendo che nel caso c'è una mia disponibilità a dare una mano nelle forme e nei modi che si vorranno decidere. Quello che è molto importante sarà vedere, una volta individuata la figura o le figure, quale corrisponde di più alle aspettative dei liguri, del popolo del centrosinistra e valutare se si incastra con il programma che viene costruito. Un lavoro complicato che va fatto in pochissimo tempo. Io dico: facciamo una ricognizione seria e scrupolosa per capire quali figure il centrosinistra ligure offre e poi tiriamo le somme".
"Matteo Renzi nel caso ligure ha espresso un giudizio non proprio lusinghiero sulla eventualità di una mia candidatura. Quindi su questo magari è necessario fare un approfondimento, ove mai ci fosse in campo la mia candidatura. Quello che ritengo importante, ancor più in Liguria, è una verifica su alcuni punti - ha osservato l'ex ministro dem - perché non si può fare e disfare una coalizione sulla base di una intervista. Penso che dobbiamo mettere in fila due cose: una volonta' chiara di rompere con un sistema che si era creato in Liguria, che metteva in discussione la dinamica democratica e che in qualche modo ha visto in Toti e Bucci i protagonisti, l'altra è intestarci la volontà e il ruolo di impedire che in Liguria si vada ad una paralisi, perché il rischio che questo possa avvenire c'è. Le forze che intanto riconoscono questi due punti come precondizione per cominciare il lavoro credo che si debbano parlare, confrontare e discutere per vedere se ci sono le condizioni per un lavoro comune".
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