“Abbiamo perso i nostri diritti, mi sento come se la mia identità europea fosse stata strappata nel corso di una notte“. Dopo il brusco risveglio di venerdì, quando la City e tutto il Regno Unito hanno conosciuto l’esito del referendum, nella mattinata di sabato i londinesi non hanno smesso di manifestare il loro disappunto. Capannelli di eurosostenitori si sono radunati davanti alla sede del parlamento britannico, hanno esposto striscioni, urlato slogan, mostrato cartelli pro-Europa. “La gente ha votato con le informazioni sbagliate. Non hanno votato contro l’Ue, ma contro l’immigrazione”, dice una ragazza. “Siamo qui per il nostro futuro e per il futuro dei nostri figli, abbiamo molta paura”, sottolinea una mamma arrivata con la figlia di 16 anni. “Ora cosa dirò ai ragazzi? Che là fuori c’è un mondo di opportunità? Che potranno fare ricerca? Che potranno andare in Erasmus?”, si chiede amaramente un’insegnante. Che aggiunge: “Non potrò dire loro niente di tutto questo”

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