Nato a Castelfiorentino nel 1932, Ferrara ha iniziato la sua carriera dietro la macchina da presa con il film "Il sasso in bocca", firmato nel 1969. Da allora, ha sempre portato avanti un cinema d’impegno civile, raccontando la storia italiana
Muore a 84 anni il regista Giuseppe Ferrara. A darne notizia è il sito Cinemaitaliano.info, che comunica che l’anziano regista è deceduto al Policlinico Umberto I, a Roma, dove era ricoverato. Tra i suoi film più famosi, “Cento giorni a Palermo” del 1984, “Il caso Moro” del 1986 e “Giovanni Falcone” del 1993. Dedicatosi in modo particolare al cinema d’impegno civile, Ferrara ha raccontato la storia italiana anche in altri pellicole tra cui “I banchieri di Dio – Il caso Calvi” del 2002, in cui descrive lo scandalo del Banco Ambrosiano, e “Segreto di stato” del 1995. Al centro del film, la storia di un funzionario corrotto del Sisde alla quale si collegano l’incidente di Ustica e la strage di Bologna, avvenuti durante l’estate del 1980.
Nato a Castelfiorentino nel 1932, Ferrara ha iniziato la sua carriera dietro la macchina da presa con il film “Il sasso in bocca”, firmato nel 1969: una denuncia contro la mafia siciliana, girata sullo stile docu-film. Il regista ricostruisce alcuni avvenimenti della storia siciliana riprendendo anche la tesi sulla collaborazione tra mafia siciliana e mafia americana, intrecci politici e la morte di Enrico Mattei.