È di almeno 35 morti e decine di feriti il bilancio provvisorio di un attentato che un kamikaze a bordo di un’autobomba ha compiuto davanti all’ingresso dell’hotel Nasa-Hablod nel centro di Mogadiscio. Allo scoppio dell’autobomba è seguito uno scontro a fuoco tra le forze della polizia somala entrata nell’edificio e alcuni miliziani del gruppo somalo di al-Shabaab, organizzazione legata ad al-Qaeda che ha rivendicato subito l’assalto e aveva annunciato un aumento di attentati durante il mese sacro del Ramadan. Le forze di sicurezza hanno ripreso il controllo dell’edificio, frequentato da funzionari di governo, stranieri e operatori umanitari, dopo oltre quattro ore di assedio, liberando molti ostaggi. Lo scorso primo giugno gli al-Shabaab avevano attaccato anche un altro hotel di Mogadiscio, l’Ambassador, uccidendo una ventina di persone tra cui due parlamentari e due guardie addette alla sicurezza. L’autobomba è esplosa intorno alle 16 del 25 giugno, l’attentatore è fra le vittime.

Stando alle prime testimonianze di alcuni ospiti dell’hotel riusciti a sfuggire da una porta nel retro dell’hotel, alcuni uomini armati sono entrati nella struttura e hanno sparato all’impazzata contro gli ospiti dell’albergo, facendo diversi ostaggi. Al momento non si conosce la nazionalità delle vittime, né quante persone fossero all’interno dell’hotel al momento dell’attacco o quanti uomini armati vi siano entrati. L’albergo è frequentato da funzionari di governo, stranieri e operatori umanitari.

 

 

 

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