Matteo Renzi, François Hollande e Angela Merkel si sono incontrati alla vigilia del Consiglio di Bruxelles per discutere dell'esito della consultazione nel Regno Unito. Pur ribadendo la necessità che Cameron avvii le pratiche prima di procedere, i tre hanno chiesto che si eviti di temporeggiare: "Siamo sicuri", si legge nella nota congiunta, "che l'Unione è abbastanza forte per dare le risposte giuste"
I negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea potranno partire solo dopo che ci sarà la richiesta formale di Londra. Ma al tempo stesso il calendario può essere accelerato. Al termine del vertice tra Francia, Italia e Germania sul risultato del referendum sulla Brexit il messaggio è chiaro: rispettare le regole, ma fare in fretta per aprire un nuovo capitolo nella storia dell’Unione. Matteo Renzi, François Hollande e Angela Merkel si sono incontrati alla vigilia del Consiglio Ue e hanno sottolineato come il colloquio non sostituisce la seduta istituzionale delle prossime ore. Ma intanto hanno espresso la loro posizione. “Non abbiamo tempo da perdere”, si legge nella dichiarazione congiunta. “Siamo sicuri che la Ue è abbastanza forte per dare le risposte giuste”. Nel documento sono poi elencate le priorità da qui all’anniversario dei Trattati di Roma: sicurezza interna ed esterna, rafforzamento dell’economia e della coesione, un programma ambizioso per la gioventù.
La cancelliera tedesca ha specificato che tecnicamente “non ci possono essere colloqui con la Gran Bretagna fino alla richiesta formale di uscita dall’Ue”. E ha aggiunto: “La cosa importante è non lasciare le cose andare per le lunghe, sia per la richiesta di attivazione dell’articolo 50 da parte britannica sia per la nostra risposta”. Il presidente della Repubblica francese ha anche parlato della possibilità di accelerare i tempi: “Esiste un calendario previsto dal Trattato, ma può essere accelerato. Quello che conta ora per l’Europa è avere chiarezza, rapidità e unità. Nei prossimi mesi dobbiamo decidere misure concrete affinché cittadini più giovani dell’Europa ritrovino fiducia in Ue”. Hollande ha poi messo in guardia dal rischio di non intervenire in modo determinato: “La decisione dei britannici crea incertezza”, ha detto, “ma del resto tutti erano stati avvertiti che ci sarebbero state delle conseguenze. Ed è soprattutto il Regno Unito a essere vittima della decisione presa, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le conseguenze”.
Nel corso della conferenza stampa congiunta, è intervenuto anche il presidente del Consiglio italiano che ha esordito con una battuta sulla partita di calcio che si giocava in contemporanea tra Spagna e Italia. “Credo che gli italiani saranno molto attenti al processo di potenziale uscita della Spagna dai campionati europei più che del Regno unito. Ma in realtà, battute a parte, credo che sia un momento davvero di rilevanza storica”. E sul finale della conferenza stampa, ha proseguito: “Nessuno mi toglie dalla testa che Angela mi ha chiamato perché è preoccupata dal quarto di finale…”. Un riferimento alla possibilità che gli azzurri, se battono la Spagna, potranno sfidare i tedeschi al prossimo turno.
Renzi al di là delle battute ha ripetuto quanto già anticipato alle Camere in mattinata: “Trovo interessante”, ha detto, “il percorso proposto che prende atto che la Gran Bretagna ha deciso, si volta pagina, non è possibile perdere tempo. Ma contemporaneamente si lavori a una strategia per i prossimi mesi che ci porti al cuore di ciò che l’Europa deve essere. C’è un bisogno forte di dare gambe e cuore al progetto europeo per i prossimi decenni”. E su questo punto ha aggiunto: “Benissimo le attenzioni sulla sicurezza, su crescita e giovani, l’Europa non è solo un grande luogo di pace che in 60 anni ha visto crescere i nostri ideali: va valorizzata l’Europa sociale, del volontariato e dei musei, non solo l’Europa delle banche e delle procedure“.