“BREXIT! L’Inghilterra esce dall’Europa del calcio, quella che conta davvero”. No, non lo ha detto Nigel Farage. Neppure Boris Johnson. Tantomeno Matteo Salvini. È stata Paola Ferrari, nel dopopartita di Inghilterra–Islanda, a lasciarsi scappare questa chiara zampata euroscettica. In fondo, nel 2008 la giornalista Rai si era candidata alle politiche ne La Destra della sua amica Daniela Santanché, la risposta (sbagliata) dell’Italia a Marine Le Pen.
Sui giornali spagnoli, intanto, è cominciato lo psicodramma: “La fine di un’era”, titola drammaticamente come solo gli spagnoli sanno fare, il sito di AS. Quasi uguale (“Fine di un ciclo”) il titolo di Marca.com.
I giornali sportivi italiani, ormai impegnati nella quotidiana lotta a chi partorisce il titolo peggiore, si sbizzariscono comme d’habitude. “GODEMOS”, urla la Gazzetta dello Sport. Mentre Tuttosport, che ci tiene a differenziarsi dalla “rosea”, titola “GODEMOS”, però con le lettere tricolori. Abbiamo un serio problema con i titolisti: affrontiamolo, una volta per tutte.
Per non parlare dei meme che, da ieri sera, affollano i social network. Gettonatissimo HOLAONE!, ennesima versione, stavolta ispanofona, del CIAONE nostrano (recentemente tradotto nell’inglese HELLONE con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea). Così come su Twitter e Facebook impazza “Podevamos”, roba da prendere la cittadinanza spagnola solo per votare Iglesias. Così, per sfregio.
Tra i tanti meme che dalla Spagna provano invece a ridere amaro sulle disgrazie delle Furie Rosse, da segnalare quello che mischia le elezioni politiche del 26 giugno e la sconfitta contro l’Italia di ieri. “Ieri non avete avuto il sorpasso? (di Podemos sul PSOE, ndr)”, si legge su una foto di Antonio Conte. “Allora ve lo do io”.
Non stanno meglio gli inglesi, e anche in questo caso voto popolare e calcio si mischiano pericolosamente. L’hashtag Brexit è così inflazionato che dovrebbe essere bandito dal Tribunale dell’Aja come arma di distruzione di massa. E ieri sera, con la sconfitta dell’Inghilterra contro la sorprendente Islanda, è tornato in auge in tutti i luoghi e in tutti i laghi. La stampa inglese la tocca pianissimo, con il tabloid The Sun che parla della “sconfitta più umiliante di sempre”. Il sito del Daily Mail, invece, titola nel modo più scontato (ma efficace) possibile: “Fuori dall’Europa. Di nuovo”. Roy Hodgson si è dimesso, così come David Cameron dopo la vittoria del “Leave”. Ora Boris Johnson, l’uomo con un mocio Vileda in testa, dovrà scegliere se sedere sulla panchina dei Tre Leoni o accomodarsi a Downing Street. A meno che nel frattempo non si liberi un posticino a Buckingham Palace. Tanto, ormai…
L’Islanda non è più una sorpresa: fa paura il suo calcio e fa paura anche il rituale originalissimo con cui i tifosi incitano i giocatori. È uno spaventoso “UH-UH” cadenzato con battito di mani. Prima lentissimo, poi sempre più veloce. Una sorta di haka nordica, e dunque più ordinata ed educata. Resterà sicuramente tra le cose indimenticabili di questo Euro 2016, assieme alla tristissima imitazione che ne è stata fatta ieri sera nello studio de Il Grande Match.