Un altro fenomeno tutto italiano imperversa sulle bollette elettriche: il costo del dispacciamento, cioè della gestione dei flussi di energia sulla rete, a causa di un meccanismo distorto sta schizzando alle stelle. E, trattandosi di una delle tante voci a nostro carico, gli effetti si vedono: dal 1° luglio le tariffe elettriche schizzeranno all’insù del 4,3%, dice l’Autorità per l’Energia, che ipotizza l’avvio di procedimenti sanzionatori. Mentre le associazioni dei consumatori parlando di una vera e propria “speculazione”.

Il primo a lanciare l’allarme è stato il Coordinamento consorzi di Confindustria, denunciando che scorso aprile si sono registrati extracosti per circa 300 milioni a causa di sbalzi anomali nel dispacciamento, il servizio gestito da Terna che copre l’equilibrio tra domanda e offerta per evitare interruzioni di corrente. “Prevediamo che i dati di maggio e giugno saranno in linea, forse più alti: in tre mesi quasi un miliardo di euro, mezzo punto di Pil”, ha poi detto il presidente Marco Bruseschi.

Ma cosa è successo esattamente? Perché questa impennata dei prezzi? Nei mesi scorsi i produttori di elettricità hanno offerto sul mercato una minore quantità di energia, portando a un aumento dei prezzi che la società che gestisce la rete, Terna appunto, deve pagare per garantire il servizio. Il tutto prelevando i soldi dalle tasche dei consumatori. Il sospetto è che alcuni operatori si siano messi d’accordo per favorire la salita dei prezzi in un momento in cui spesso le centrali elettriche non lavorano o lo fanno in perdita

Ed è la stessa Autorità per l’Energia a dirlo, quando parla di “strategie anomale adottate dai diversi operatori sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, sia in sede di programmazione di immissione e prelievi, sia in sede di offerta di servizi di dispacciamento”. Strategie che hanno portato ad “un rilevante aggravio di costi per il sistema e ad una alterazione del normale meccanismo di formazione dei prezzi nei mercati”. Il risultato è, stando alle previsioni dell’Autority, già dal primo aprile la luce costerà il 4,3% in più. Motivi sufficienti per spingere l’Autorità ad avviare “un procedimento intimando la cessazione immediata delle condotte anomale ancora in corso”. Il Garante non esclude poi l’adozione di altre misure regolatorie e si riserva di avviare procedimenti sanzionatori. Il provvedimento è stato trasmesso anche all’Antitrust per i possibili profili anti concorrenziali.

“Si tratta di aumenti pesanti che incideranno in modo non indifferente sulle tasche delle famiglie, considerato soprattutto il rincaro per l’elettricità che scatta proprio quando si registrano i picchi nella domanda di energia elettrica, ossia i mesi estivi con intenso uso di condizionatori”, commenta il presidente Codacons. Mentre Federconsumatori e Unione Nazionale Consumatori dicono di essere “indignate ed incredule di fronte all’ennesimo, inaspettato ed ingiustificato aumento delle tariffe elettriche e del gas”, si legge in una nota delle due associazioni che chiedono alle “autorità competenti” di prendere “severi provvedimenti” e “chiedono al Parlamento di aprire una indagine parlamentare, che faccia luce e metta fine a questa intollerabile vicenda”.

Il M5S ha depositato un’interrogazione parlamentare in Senato, chiedendo al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, quali misure intenda adottare in caso emergano comportamenti illegittimi. Non solo per ricondurre a normalità il mercato di dispacciamento ma – dicono i sanatori –  anche per il recupero degli eventuali maggiori costi.

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