Per vedere quanto una scommessa sia vinta, basta cercare una stanza e scoprire il tutto esaurito nell’intero territorio, in un raggio di 30 chilometri. DigithOn nella Bat (Barletta-Andria-Trani) è l’invenzione del vulcanico Francesco Boccia, che si spoglia dalle vesti istituzionali di presidente della Commissione bilancio della Camera e si trasforma in animatore di una quattro giorni in Puglia. Evento che sovrasta qualsiasi altro tipo di incontro analogo fatto a Francoforte, piuttosto che a Londra o ad Oslo, e che lascia un solco indelebile su tutta la vasta comunità che ha avuto la fortuna di partecipare a questa scuola di futuro. Già la numero 0, aveva tatuato nella Bat il segno del futuro digitale, ma l’evento che si è tenuto tra il 23 ed il 26 giugno, ha consacrato la necessità che la “cosa” si tenga ogni anno sulla fantastica costa tra Bisceglie, Barletta e Trani.
Digithon stravince e stupisce. Protagonisti, finalmente, i giovani con le loro idee. Più di 100 start up, giunte da tutta Italia per partecipare ad una specie di talent fresco ed efficace, sotto la calura pugliese, tra le pietre eterne di castelli federiciani e notti che fanno invidia alle serate di Barcellona, che al confronto appare un ipermercato. Mai vista tanta concentrazione di intelligenza confluita in un solo posto, e subito disponibile all’ascolto attento di giganti come Google, Facebook, Youtube, Tim e Confindustria (c’era anche Vincenzo Boccia presidente nazionale). Maestri cerimonieri della stampa sono Piroso e Piller, e special guest il ministro Andrea Orlando, alla ricerca di una prospettiva di digitalizzazione nel sistema giustizia che potrebbe davvero agire sui tempi, meglio di qualsiasi riforma.
Ma veniamo all’intelligenza giovanile concentrata che abbiamo osservato, seguito, ascoltato in queste quattro giornate che proclamano la nascita di una vera e propria Sud Silicon Valley; questa volta non a Sud della California ma nel Sud Italia, in Puglia, nella Bat. Non a caso, “I big” di Google (Giorgia Abeltino, Head Google Cultural Institute), FacebooK (Richard Allan) e Youtube (Federica Tremolada, Head Youtube partnership), sono accorsi in questo territorio per individuare, forse, il luogo dove impiantare sedi per il futuro? E, badate bene, questa volta non si tratta dell’arrivo di call center simili a batterie di pollame, ma della vera scommessa sul futuro che questo territorio si gioca. Cominciamo dai palermitani, sotto i 30 anni; hanno già una app “I live” e ne presentano una nuova “culture app”, che consente di ottenere sul proprio smartphone i luoghi e dettagli più interessanti di un territorio.
Per farla andare a regime bastano 40 mila euro iniziali e poi si può strutturare per tutto il mondo con fatturati vicini ai 900 mila euro. Poi i pugliesi di “Liber book”, che vincono un premio con la loro app che consente di digitalizzare le tesi di laurea inserendole in una piattaforma globale. E che dire di Denis da Ascoli, con la sua invenzione di una web solution che ti mette in rete tutte le cantine ed i produttori di vino per lo sviluppo di negozi virtuali raggiungibili da qualunque parte del mondo. Ed i ragazzi di Benevento, con la loro app che ci consente di trovare artigiani, idraulici, pittori, piastrellisti, con pronto preventivo e feedback sulla qualità, con una notevole possibilità che faccia emergere tantissimo “nero”, che qui al sud è zavorra pura.
E quelli di Corato, con la loro app sul diabete, quella di Bari plus simple, una sorta di tripadvisor sanitaria. E la premiata Aulab, che prevede l’entrata nelle scuole di programmi online su come lanciarsi in un business, a partire da 16 anni. Le trovate tutte in rete sul sito Digithon, con altre che muovono droni, o costruiscono robot, ispezionano e costruiscono, monitorano e valutano gli sprechi; insomma, una valanga di prospettive che ha anche la forza di far dire ad un ragazzo, quando gli chiedo, di Brexit: “Si apre una grande opportunità, adesso, molti che investivano nei settori finanziari, scapperanno e verranno a rifugiarsi nelle nostre idee. Oggi quella digitale è la vera economia reale del futuro”. Mi è venuto allora in mente Piaget e la sua definizione di intelligenza: la capacita di sapersi adeguare alle diverse circostanze che si presentano. Questo è il Sud che ci aspetta! Siamo in buone mani, nelle mani dei nostri figli!