Il giudice che li ha processati per direttissima li ha solo ammoniti: se recidivi verranno condannati. "Ardone libero, Acab", si leggeva nel loro striscione, dove Ardone sarebbe un loro amico bloccato a casa da una bocciatura a scuola e "Acab" il celeberrimo acronimo "critico" nei confronti delle forze dell'ordine
Erano passati per i primi 3 ultras italiani fermati in Francia per gli Europei 2016 di calcio. I poliziotti di Saint Denis avevano notato tre tifosi italiani che esponevano uno striscione con la scritta “Acab”, l’acronimo che identifica l’opposizione violenta degli ultrà contro le forze dell’ordine: “All cops are bastard“, che non ha bisogno di traduzione. Li avevano individuati dalla centrale di controllo dello stadio durante Italia-Spagna, il 27 giugno. I tre italiani all’interno dello stadio sono stati prima raggiunti dagli steward, poi arrestati dalla polizia.
Il 29 giugno sono stati scarcerati “con ammonimento”, una sorta di cartellino giallo: se recidivi, verranno condannati. I giovani, tutti e tre studenti universitari di Milano, hanno spiegato al giudice che li stava processando per direttissima che si trattava di una goliardata per un loro amico rimasto a casa causa bocciatura agli esami. Di “Acab” ignorerebbero persino il significato, si sono difesi. Lo striscione riportava la scritta “Ardone libero, Acab”, dove Ardone sarebbe il loro amico bloccato a casa dalla bocciatura e “Acab” l’acronimo “critico” nei confronti delle forze dell’ordine. Lo stesso “richiamo alla legge”, come riportato dal Corriere della Sera, ha coinvolto anche William D.A., 46 anni, italiano residente in Belgio, fermato per bagarinaggio, e Vito D., 53 anni e Massimiliano L. (52), “ammoniti” dal giudice per vendita abusiva di gadget nella fan zone della Tour Eiffel.