E’ arrivata la guida Michelin del sesso: si intitola “Sex Advisor – Le (vere) recensioni dei clienti italiani di escort e trans“ ed è firmata dal giornalista Antonio Armano, autore di diversi reportage sulla prostituzione.
In Sex advisor le stelle (ma più spesso i fischi) le prendono le escort provate per voi dai Punter, ossia gli opinionisti di rapporti mercenari, uno dei tanti termini tecnici della ‘neolingua’ generata all’ombra di Youporn e degli altri siti specializzati, universo parallelo popolato da sigle con un’acronimofilia da burocrazia sovietica (bj, cid, milf, eccetera), cui si aggiungono metafore mai tanto ardite. Il rapporto classico è RaiUno, quello anale RaiDue. Il canone si paga in anticipo”.
Ma chi sono e quanti sono i punter? Più competenti dei gourmands che discettano sui ristoranti di mezzo mondo, più tecnici dei nerd che passano ore a commentare gli oggetti high-tech, questi ispettori dell’eros a pagamento non sono affatto pochi: disincantati, ironici al limite del tragicomico e molto attenti nel fornire descrizioni dettagliate che mettano al riparo i loro lettori da ‘fregature’ sempre in agguato nella giungla di internet (foto non verificate o vecchie di anni, inganni nelle biografie, “furti di identità” eccetera).
Proprio come i critici gastronomici stroncano il ristorante che li ha delusi, “anche i punter raccontano i loro flop – scrive Armano – i fallimenti. Deliri d’impotenza. Così come prestazioni soddisfacenti per entrambi. Gli orgasmi reali o presunti”.
Il loro obiettivo dichiarato è la “girl friend experience”, ovvero una relazione di un’ora o poco più che somigli, in qualche modo, a quella che si ha con una fidanzata. E i commenti raccolti da Armano nel suo libro, appena uscito per la casa editrice Clichy, sono uno spaccato reale di un mondo che dalla strada e dalle storie di donne spinte dalla necessità o vittime della tratta si è spostato sempre di più verso la libera professione esercitata in un appartamento: “Le recensioni sono per certi aspetti fisiologicamente ripetitive ma ciascuna di quelle selezionate ha un elemento peculiare che la rende interessante per capire il pianeta prostituzione. I trans offrono la gamma più ampia”. Tutto questo in un quadro, quello italiano, dove le ipotesi di legalizzazione sono sostanzialmente ferme e tutto resta immobilizzato, più o meno, alla legge Merlin.
Così, tra l’illusione del virtuale e la delusione spesso inflitta dalla realtà, Armano apre le porte di un mondo che a tratti può risultare divertente ma che più spesso risulta raggelante. “Conosciuta a dicembre 2014 quando ha cominciato a esercitare in quel della Bovisa, poi incontrata più volte nel corso del tempo. La prima volta era abbastanza imbarazzata, era alle prime armi ma si fece scopare bene in tutte le posizioni. Unico appunto che posso muoverle fu il pompino, abbastanza scolastico. Mi confessò poi che non ne aveva fatti molti prima di mettersi a fare il mestiere…“: così scrive ‘Milkweg‘ a proposito di Olga, la siberiana della Bovisa, su Escort-advisor, per poi ammettere di non vederla più perché la ragazza è “piena di clienti, un terno a lotto prenotarla“. Scorpion racconta invece di una escort che è “peggio di una moglie isterica e petulante. Probabilmente – scrive – con un regalo da un migliaio di euro le cose potrebbero migliorare“. E ancora, le lamentele di Scipione per essere stato liquidato con una “sigaretta sulla porta” dopo un rapporto frettoloso, la “promessa di tornare” dal “gran figone caraibico” di Masterprof , il “rapporto orrendo” con le foto del marito e dei figli di lei appoggiate sul comodino descritto da Francemix, la ‘vichinga di 100 kg’ sconsigliata Kiimii.
Quella di ‘recensire’ prestazioni sessuali a pagamento non è cosa nuova: il racconto ‘da bar’, con gli amici e il bicchierino di Sambuca, si sposta in rete e perde identità, consentendo al narratore un anonimato che permette un maggior sfoggio di sincerità. E prima ancora del bar, fu (addirittura) Machiavelli: “Affogàggine, Luigi; e guarda quanto la fortuna in una medesima faccenda dà ad li huomini diversi fini. Voi fottuto che voi havesti colei, vi è venuta voglia di rifotterla, e ne volete un’altra presa”, scriveva a Luigi Guicciardini, l’8 dicembre del 1509. La lettera, racconta Armano nel suo Sex Advisor, Machiavelli la scrive all’amico dopo l’incontro con una prostituta. Preso dal desiderio, si accoppia con la donna nella piena oscurità: non la vede bene, eppure cede. Una volta che la luce si accende, si rende conto e “lo spettacolo è sconvolgente… L’avventura lo colpisce così tanto da scriverne a Guicciardini, anche per confrontarla con quella più fortunata dell’amico – scrive Armano – Anche se pochi resoconti sono stati messi nero su bianco e tramandati a noi, lo scambio di esperienze nella perigliosa attività di procacciarsi sesso a pagamento ha caratterizzato diversi secoli di storia”.