Ci siamo quasi: mancano poche ore e poi David Gilmour, a sole ancora alto, salirà sul palco dell’arena del Circo Massimo per la prima data del suo tour italiano (2 e 3 luglio a Roma, 6 e 7 luglio a Pompei, 10 e 11 luglio all’Arena di Verona). Chi vive nel lato oscuro della luna sa come si confeziona la magia: Gilmour sceglie location straordinarie così che la musica interagisca con la storia, l’assolo di Shine on You Crazy Diamond e La Grande Bellezza. O forse, l’assolo di Shine on You Crazy Diamond è la Grande Bellezza. Il palco, scrive Sandra Cesarale sul Corriere della Sera a commento del live viennese, è “nero, l’unico arredo uno schermo rotondo, simile a quello utilizzato dagli stessi Pink Floyd”. Basta il luogo, basta David Gilmour, con Chester Kamen e Joao Mello.
I brani proposti saranno quelli di Rattle that lock (5 A.M, Today, Rattle that lock, Faces of stone, A boat lies waiting, In any tongue e The girl in the yellow dress) ma anche quelli del repertorio floydiano. Non potrebbe essere altrimenti, d’altronde: 48 anni di canzoni e un’aurea leggendaria per uno che la storia della musica l’ha fatta davvero e che alla fine, proprio durante la registrazione di Rattle that lock, alla BBC radio ha detto di aver capito che il suo suono e quello dei Pink Floyd “sono la stessa cosa”. In tredicimila l’aspettano al Circo Massimo: l’ambito è quello del Postepay Rock in Roma, un festival che compete con i più importanti d’Europa: dopo Gilmour, il 16 luglio tocca a Springsteen. “Abbiamo un ottimo riscontro non solo da tutta Italia, ma anche dall’estero: ci sono arrivi da Giappone, dalla Cina, dall’America per Springsteen, dall’Inghilterra per Gilmour. Ormai, più del 50 per cento delle persone vengono da fuori Roma. La Capitale, per la musica, a volte viene considerata un po’ la periferia d’Italia e l’Italia stessa, d’altra parte, viene vista come periferia d’Europa – ha detto a FQMagazine Sergio Giuliani che, insieme a Maxmiliano Bucci, è il fondatore del Rock in Roma – Siamo riusciti a far crescere pian piano questo festival periferico che si tiene a Capannelle, mettendo insieme nel corso di questi anni grandi nomi e produzioni internazionali. Non nego una certa soddisfazione, anche perché questa manifestazione si sostiene da sola, non ha nessun tipo di contributo ed è organizzata da una piccola società. Vedere nello stesso cartellone, per esempio, i nomi di Bruce Springsteen, degli Iron Maiden e di Gilmour stesso fa un bell’effetto”.
Sabato 2 luglio, quindi, al Circo Massimo: la giornata si prospetta climaticamente perfetta, con gli accordi di Wish You Were Here probabilmente suonati a notte stellata già scesa, mentre l’arbitro di Italia-Germania fischia l’inizio del secondo tempo. Già, Italia-Germania, gli Europei: “Ho vissuto con gioia la vittoria contro la Spagna. Ma non nego che sono dispiaciuto perché domani sera lavorerò al Circo Massimo e non potrò vedere questo grande match – ha continuato Giuliani – Per l’organizzazione del concerto, cambia poco: c’è il sold-out. Stiamo parlando di 13.500 persone a sera, tutte sedute”. Gli ingressi all’area concerto saranno due, uno in via di San Gregorio, angolo via dei Cerchi, e l’altro in via della Greca. L’apertura dei cancelli è fissato alle ore 17.30, l’inizio del concerto alle ore 21.
E dopo l’appuntamento romano, Pompei. Quarantacinque anni dopo l’esibizione dell’ottobre del 1971 quando i Pink Floyd suonarono senza pubblico diretti da Adrian Maiden: il film-concerto che uscì un anno dopo, “Pink Floyd: Live at Pompeii“, è tra le pagine più importanti della storia del rock. Quarantacinque anni dopo quell’ottobre, David Gilmour torna. D’estate.