Fabiano, Dallatana, Bignardi e Teodoli a Il Grande Match a notte fonda dopo i rigori di Portogallo-Polonia per raccontare ciò che andrà in onda nella prossima stagione televisiva. L'effetto è straniante
Tema: il candidato spieghi e analizzi il nesso tra Il Grande Match, programma di Rai1 condotto da Flavio Insinna che commenta gli Europei di calcio, e i direttori di Rai1, Rai2, Rai3 e Rai4. Svolgimento: non esiste alcun nesso umanamente plausibile. Fine del compito. Promosso a pieni voti. Potremmo liquidare così la presenza di Andrea Fabiano, Ilaria Dallatana, Daria Bignardi e Angelo Teodoli nel corso della puntata di ieri sera. Erano lì, allineati e coperti, a presentare per l’ennesima volta i palinsesti Rai per la prossima stagione. Hanno deciso di adottare la tattica Testimoni di Geova, a quanto pare, visto che vanno di programma in programma (peraltro vestiti davvero come i simpatici signori che la domenica mattina ci buttano dal letto ricordandoci che il Regno di Dio è vicino) a sgranare il rosario di nomi vecchi e nuovi che allieteranno (si fa per dire) la prossima stagione televisiva.
Se poi a condurre c’è Flavio Insinna, ansioso già di suo e ieri sera in evidente stato di alterazione da panico, il siparietto diventa una roba fantozziana, con il solerte sottoposto a umettare le poltrone dei Supermegadirettori galattici della ItalPetrolCemenTermoTessilFarmoMetalChimica. “Dottor Fabiano, dottoressa Dallatana, dottoressa Bignardi, dottor Teodoli… ecco, ho detto i nomi nel modo giusto, per adesso non perderò il posto”, sibila Insinna mentre va su e giù nervosamente tra una seggiola e l’altra, tra un capoccia e l’altro. Il nesso tra calcio e megadirettori, dunque, non esiste. Ma qualcosa bisognava pure inventarsi per giustificare l’assurda presenza. E allora che si fa? Si fanno presentare i palinsesti con parallelismi calcistici, ça va sans dire, perché alla Rai l’originalità è di casa.
Mentre la Dallatana si sforza di rendere calcisticamente plausibile la cosa, parlando di mediano, bomber, fantasista, Daria Bignardi esagera e si trasforma nello Zeman di Rai3: “Ho una rete fatta solo di attaccanti, cosa posso farci?”. Niente, Daria cara, però ricordati che le squadre del Boemo segnano molti gol ma ne incassano ancora di più. Se è davvero così, ci divertiremo molto a guardare la prossima Rai3, ma il bagno di sangue è dietro l’angolo. Ancora meno originale Teodoli, che paragone la sua piccola Rai4 all’Islanda, vantandosi (lecitamente, peraltro) dei risultati di Rai dire Europei, le telecronache della Gialappa’s Band che stanno ottenendo ottimi ascolti. Il Grande Match ha già messo d’accordo tutti i critici televisivi: dal Corriere della Sera a Famiglia Cristiana, è stato un coro unanime di stroncature. Mancava giusto la ciliegina sulla torta di una ospitata senza senso dei direttori di rete più presenzialisti della storia recente della tv pubblica. Ora il quadro è completo. La prossima mossa sarà interrompere l’Angelus domenicale di Papa Francesco, con Fabiano e la Bignardi a comunicare urbi et orbi le incredibili novità della magnifica Rai per l’esaltante nuova stagione. Un’enfasi spropositata che rischia di surclassare persino Mister Too Much Flavio Insinna. Ed è tutto dire.