• Premesso che faccio questo mestiere, vediamo come va con i ricordi…. Italia-Germania 4-3, Mexico ’70: non avevamo la televisione in casa, e io tredicenne soffrivo come una bestia. Allora mio padre mi portò dal vicino di casa (che per una coincidenza è anche oggi il mio vicino di casa), e lì assistetti alla magia del pallone. Giocavo in una squadretta di quartiere, l’Associazione Calcio Riva, ma il calcio non diventò mai veramente il mio sport. Più grande mi dilettai (ora scrivo di quel che c’è) sul giornale locale (l’Adige) a scrivere delle gesta altrui per una decina d’anni (anche bene mi dicevano), ma poi preferii altro. Quella partita, però, è per tutti “la partita”. Chi si ricorda la finale.. si, certo, perdemmo col Brasile, ma quello a cui noi assistemmo fu veramente “calcio”. Soprattutto (solo?) nei supplementari! Italia-Germania 3-1, Spagna ’82: la più bella perché ero in Germania per lavoro (non scribacchiavo ancora sui giornali), a Ramstein per la precisione, e la festa in piazza a Francoforte, gli sfottò dopo il rigore sbagliato di Cabrini, i caroselli in auto per le vie del centro, gli spaghetti crudi sparsi ovunque, il saluto dei tedeschi il giorno dopo al nostro ingresso della base (lì eravamo…), le cisterne del latte tappezzate con la rosa che rientravano in Italia, i clacson che salutavano l’incontro con i nostri connazionali…. beh, sono ancora nitidi nella mia mente. Ricordo che quando arrivai in albergo chiesi dov’era la TV e, saputolo, mi sedetti a guardare Italia-Brasile. Con la valigia di fianco fino alla fine. Poi presi la chiave della camera! Italia-Francia 5-3 d.c.r, Germania 2006: avevo incontrato per un’intervista due anni prima Andrea Pirlo, strappandogli la promessa di un autografo sulla prima della rosa qualora fosse successo. Non per colpa di Andrea, sia chiaro, ma quell’autografo lo aspetto ancora! Qui che volete, vivendo in una zona turistica, dove i tedeschi sono l’ottanta per cento dei nostri ospiti….. gli sfottò cerchiamo di contenerli! La festa per le vie della mia città, però, con i germanici “costretti” a passare con le auto sotto al tricolore…. non ha prezzo! La semifinale persi la voce: magia di Andrea, gol di Grosso, magia di Gilardino, gol dell’immenso Del Piero! Tutto nei minuti finali coi “crucchi” impietriti. Altro prezzo impagabile per tutta la vita! Permettetemi un’ultima cosa: per lavoro ho avuto modo di conoscere Paul Breitner, al quale chiedo sempre di quel mitico Rossi-Tardelli-Altobelli spagnolo. “Contro quell’Italia – mi dice sempre – non avremmo mai potuto vincere, glielo leggevi negli occhi. È stato giusto così”!

Claudio Chiarani

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