Ventotto avvisi di conclusione delle indagini recapitati dalla procura di Roma ad altrettanti indagati. Si chiude così il terzo troncone dell’indagine su Mafia capitale, quello che coinvolge anche Francesco D’Ausilio, ex capogruppo del Pd in consiglio comunale, e Marco Vincenzi, capo dei consiglieri regionali dem alla Regione Lazio. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2011 e fine 2014: tra i reati contestati, a seconda delle posizioni, corruzione, turbativa d’asta, rivelazione di segreto d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti.
Vincenzi è finito coinvolto nell’inchiesta per alcuni emendamenti che sarebbero stati studiati per permettere l’erogazione dei fondi regionali direttamente ai municipi di Roma Capitale, aggirando i controlli del Campidoglio, per far sì che potessero essere finanziati anche progetti riguardanti “la tutela ambientale” e “la riqualificazione urbana”, attività prevalenti del sodalizio criminale romano.
La terza tranche dell’inchiesta coinvolge, tra l’altro, anche Salvatore Buzzi, ras delle cooperative e figura chiave della maxinchiesta, Luca Odevaine, ex componente del tavolo sull’immigrazione ed Eugenio Patanè, ex consigliere alla Regione Lazio sempre del Pd.
L’avviso di conclusione delle indagini di oggi, infatti, è stato recapitato anche a soggetti già imputati nel maxiprocesso, cominciato nel novembre scorso davanti alla decima sezione penale del tribunale di Roma: alla sbarra ci sono 59 persone, compreso il nero Massimo Carminati. Il procedimento era stato unificato alla prima operazione su Terra di Mezzo, quella a dicembre aveva fatto aprire le porte del carcere agli stessi Carminati e Buzzi, considerati il vertice dell’organizzazione criminale. Il rinvio a giudizio era arrivato anche per l’ex capogruppo di Forza Italia al consiglio regionale, Luca Gramazio, e l’ex presidente del consiglio comunale di Roma, Mirko Coratti del Pd. I ventotto raggiunti oggi da un altro avviso di conclusione delle indagini, quindi, rischiano un nuovo rinvio a giudizio.